CRISTIAN NALDI, Spettro

Naldi

Il chitarrista imolese fa il suo esordio da solista dopo le uscite col gruppo principale, i FULkΔNELLI (nei quali suona con Paolo Mongardi, che qui si occupa di registrare il disco, mentre il mastering è affidato a Giuseppe Ielasi). Spettro è composto da due lunghe suite piuttosto dissonanti e dal vago sentore cinematografico (il teaser trailer ne dà un’idea), che mettono a dura prova la soglia di attenzione dell’ascoltatore (pure la copertina è notevole e spiega bene che tipo di musica ci si deve aspettare…). La prima parte, “Composto”, starebbe bene in un film horror della Hammer, stessa atmosfera sinistra e funesto incedere fatto di drone stratificati (addirittura undici chitarre ri-processate che producono una sorta di nuvola metallica che ti entra in testa e stordisce come pochi oserebbero fare). Per dire: pensate a un Oren Ambarchi ancora più cerebrale o a uno Stephen O’Malley catturato dai fumetti di Topolino versione acid (quel rifrangente break in coda la dice lunga). “Decomposto”, poi, sale di tono e prova a far planare un suono che rimane soggiogato dalla sei corde, che qui urla sempre più, scatarra e sputa fuochi violenti particolarmente difficili da domare. Pezzo vulcanico questo, per niente facile da assimilare in verità, ma che riesce a farci meglio comprendere l’idea di musica di Naldi, che ama giocare coi volumi e con le corde (la parte finale è intreccio blues a dir poco virulento), riuscendo a non risultare mai banale.

Avviso a tutti i film-maker e documentaristi che hanno bisogno di un musicista che sonorizzi a modo le loro immagini: chiamatelo, non vi farà fare brutta figura, anzi, probabilmente aggiungerà quel tocco di esotismo e sana follia del quale avete bisogno. Promosso.

Tracklist

01. Composto
02. Decomposto