Cliterati: hardcore pe(n)sante

Cliterati: hardcore pe(n)sante

Uno dei dischi che mi hanno più colpito in ambito hardcore punk nel 2019 si intitola Ugly Truths / Beautiful Lies, un concentrato di suoni urticanti e parole su cui riflettere, ben al di fuori dei soliti slogan e riff da manuale. Alla voce troviamo Ami Lawless, un nome che abbiamo incontrato spesso, prima in seno alla scena di San Francisco e ora a Portland, persona dai mille interessi e ricca di sfumature con cui è sempre un piacere scambiare idee e opinioni. Questa volta siamo andati più sul politico che sul musicale, ma credo ne sia valsa la pena la pena.

Ciao Ami, sono passati dieci anni dalla nostra ultima intervista e ora hai una nuova band, ti va di parlarci dei Cliterati e dei tuoi compagni in questa nuova avventura?

Ami: Wow, sono già passati dieci anni, non sembra così tanto tempo. I Cliterati sono composti da Coleman alla batteria, Melissa alla chitarra, Maika a basso e io alla voce. Coleman e Melissa formano il team che scrive tutta la musica. Maika è l’ultima arrivata.

Dopo un sette pollici e uno split con i Violation Wound, avete realizzato il primo album Ugly Truths / Beautiful Lies, naturalmente per la Tankcrimes, che sembra essere l’etichetta perfetta. Altri nomi degni di nota coinvolti in momenti differenti sono Greg Wilkinson, Joel Grind e l’artista giapponese Sugi. Ai miei occhi sembra più vicino al concetto di riunione di famiglia o ameno una mappa precisa del vostro background e della vostra visione. Mi sbaglio?

Il disco è stato il frutto dell’impegno di un gruppo di amici che ci hanno aiutato a raggiungere il risultato finale. Conosco Greg da venti anni ed è stato fantastico potermi recare ad Oakland per una settimana, vivendo nel suo studio mentre lavoravamo all’album. Joel è un altro vecchio amico con un grande orecchio, per cui anche avere lui al lavoro sul master ha funzionato alla grande. Di sicuro, poi, la Tankcrimes è perfetta per noi, Scotty è un po’ il fratellino che i miei genitori non mi hanno mai dato e sa il fatto suo. È una persona fantastica e ha pubblicato alcune delle nostre band preferite, quindi siamo onorati di essere in ottima compagnia con i nostri compagni di etichetta.

Di sicuro l’artwork rappresenta una sorta di dichiarazione di intenti e non nasconde nulla. Possiamo considerare Ugly Truths / Beautiful Lies un concept album o, comunque, un disco legato da un filo che unisce i brani?

Uhm, non lo definirei esattamente un concept album. Ho inviato a Sugi il testo della title-track e ne ha tratto questa immagine fantastica. Amo il suo lavoro da anni e l’averlo a bordo per la copertina è stato un sogno che si è avverato. Se dovessi dire che c’è un tema o un legame, questo sarebbe di sicuro il sistema incasinato in cui viviamo. Abbiamo bisogno di cambiare il modo in cui lavora il sistema perché non funziona granché nell’aiutare le persone a mantenersi da sole e avere una buona qualità di vita. Siamo tutti coinvolti in questa merda.

Anche lo scenario socio/politico è cambiato parecchio dall’ultima volta. Obama al tempo era il nuovo presidente degli U.S.A. e questo aveva portato con sé nuove speranze. Al contrario, oggi, stiamo vivendo un ritorno a ideologie che consideravamo destinate a venir relegate presto nei libri di storia, come il razzismo, il bigottismo, il fascismo. Inutile menzionare i molti leader di destra eletti di recente e affacciatisi sullo scenario internazionale, dagli U.S.A. al Brasile, dall’Europa dell’est all’Italia. Credo tu possa offrirci una tua spiegazione su cosa sta succedendo dalle tue parti e sullo “stato della nazione”.

Hai ragione, questo incremento palpabile dell’odio è un fenomeno globale, non è solo un problema degli Stati Uniti, come molta gente crede. È davvero uno stato delle cose molto preoccupante. La città in cui viviamo, Portland, è stata scelta strategicamente come base dai ProudBoys & Patriot Prayer così come da altri gruppi alt-right per condurre le loro marce sotto la bandiera della libertà di parola. Queste marce si trasformano sempre in risse di strada e la polizia li aiuta sempre a sfuggire agli antifa che, ovviamente, li sovrastano di numero. Qui hanno dato il permesso di manifestare anche al K.K.K., il che è davvero uno schifo.

Parliamo di una canzone nello specifico, mi riferisco a “Trans Is Beautiful” che rappresenta un buon esempio di cosa va male in tema di diritti civili e di eguaglianza nella società odierna. Non ti sembra assurdo che si stia ancora a discutere di persone cui vengono negati diritti base con la scusa di garantire privilegi fondati sul nulla? Perché credi che questo continui a rappresentare un tema così rilevante nell’agenda della propaganda di destra e religiosa?

Grazie mille per aver portato all’attenzione questo brano. Il suo testo è di sicuro quello più personale che abbia mai scritto e, mentre è stato accolto bene in seno alla scena punk, ha avuto anche qualche contraccolpo. Non capirò mai perché la gente si senta offesa o mostri odio verso ciò che non conosce. Onestamente, ritengo che il come uno preferisce identificarsi sia una questione personale, quanto agli altri devono solo utilizzare i pronomi scelti e andare avanti senza problemi di sorta. Non è facile venire allo scoperto come queer o trans, quindi, perché renderlo ancora più difficile? Questo vale in particolare per i cristiani bacia bibbia, il vostro Gesù era una persona di carnagione scura che si accompagnava con gente non bianca, non in salute, non potente, ma con criminali, lavoratrici dell’industria del sesso e indesiderabili secondo molti standard cristiani. Smettetevela di giudicare.

So che questa nostra chiacchierata sta assumendo sempre più toni politici, ma credo non ti offenderai se mi interesso ai vostri testi. Per questo, ti chiedo di soffermarci un attimo su “Latinx Taken” e sulla paura di un’invasione globale mischiata al crescente bisogno di manodopera a basso costo da parte dell’industria capitalista. Credo che questo tocchi alcuni aspetti culturali e storici, ma anche che sia usato come pretesto per mantenere vivi sospetto e diffidenza verso le altre culture e abitudini. In breve, si direbbe che una mente chiusa sia l’arma perfetta del capitalismo…

Ami: Mia madre è arrivata negli Stati Uniti dal Messico e sarebbe considerate illegale, ma non credo qualcuno sia realmente illegale. È solo un termine divisivo utilizzato per invocare paura e odio. Sono vissuta in Messico e un giorno vorrei tornarci. Molte persone non capiscono che chi proviene dall’America Centrale fa spesso lavori non graditi agi statunitensi. I mie genitori mi hanno fatto raccogliere frutta con gli altri lavoratori migranti negli anni Ottanta quando ero in vacanza da scuola, è un lavoro duro, il più duro che abbia mai svolto. Ancora porto le cicatrici che mi ha regalato.

Torniamo alla musica. Potrei definire senza problema il vostro disco come hardcore punk, visto che sono cresciuto negli anni Ottanta quando il termine hardcore definiva realtà differenti come Bad Brains, Minor Threat, Big Boys, Hüsker Dü, Black Flag, D.R.I., S.N.F.U. e così via… Ciascuno suonava ciò che preferiva e hardcore era più che altro una questione di attitudine, di approccio d.i.y., piuttosto che un suono o una forma specifici. So che questa definizione può sembrare riduttiva, ma credo sia anche il modo per mantenere una mentalità aperta. Che ne pensi?

Sai bene che io sono molto distante dall’essere purista, ascolto ogni tipo di musica e mi piace suonare e assistere a concerti con scalette mischiate. Mi stufo a vedere otto band grind nello stesso bill, mischiamo le cose e manteniamole fresche piuttosto. Suoniamo con ogni genere di band cada sotto l’ombrello di punk e metal, allo stesso tempo siamo etichettati come d-beat, crust o hardcore, il che secondo me ci rispecchia abbastanza, anche se ci sono molti altri ingredienti. Ascoltiamo e prendiamo da molti stili e band differenti.

Portland è sempre stata nel mio radar in tema di sonorità estreme, ho sempre visto la scena locale più conflittuale e meno addomesticata rispetto a quelle di altre località, oltre ad avere un forte legame con la scena crust.  Credi ci sia una ragione per questo?

Come sai, non sono originaria di Portland, mi sono trasferita qui da quattro o cinque anni. Mia moglie è di Portland e sapevamo di doverci trasferire da San Francisco, per cui diciamo che ci è capitata. Quindi, mi spiace, ma non credo di essere la persona adatta a risponderti. Dirò però che qui ci sono molte grandi band come Rotties, Aütocracy, Long Knife, Collate, Hair Puller, Hellshock, Prolix Destruct e molte altre ancora.

Siete già in tour per promuovere il disco, verrete in Europa a breve? Cosa mi racconti dei vostri concerti, del pubblico e dell’atmosfera che si crea?

Siamo tornati a casa da due settimane e ho già lasciato nuovamente Portland per viaggi di famiglia, prima a San Diego, ora sono a Kill Devil Hills, North Carolina, dove resterò dodici giorni. Comunque, è stato un gran tour e abbiamo suonato con un sacco di amici, il che è stato favoloso. Ovviamente, ci piacerebbe molto venire in Europa prima o poi. I nostri concerti coinvolgono un sacco di moshpit e slam dancing, in più spesso abbiamo una folta rappresentanza queer e sembra che tutti si divertano.

Grazie mille per il tuo tempo, spero che le mie domande non ti abbiano annoiato. Aggiungi pure ciò che preferisci…

Grazie mille per il tuo sostegno e la pazienza, purtroppo questa estate avrò passato in casa massimo due giorni consecutivi e ho viaggiato molto in zone rurali senza copertura wi-fi. Spero che ci incontreremo presto nel mondo reale.