CENTAURI / DEAD HORSES

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Ammetto di sapere poco dei Centauri, un quartetto che fa base a Milano: uno di loro è Luca Tanzini, che i meglio informati conosceranno col nome di Tab_Ularasa (una sorta di girovago noise-folk con all’attivo parecchi lavori autoprodotti) e che è pure nei Trans Upper Egypt e nei Duodenum. Dopo l’omonimo esordio in cd avvenuto un paio di anni fa, ora dividono questa cassetta ad alto tasso di chitarre col trio ferrarese dei Dead Horses (di loro so ancora meno…). “Marinai” assomiglia ad alcune cose degli Akron/Family, sempre chiaramente brilli, “Unza” non cambia registro, ci sono le consuete stratificazioni della sei corde, con l’aggiunta di note sparse di piano che danno un’ebbrezza questa volta à la Beach Boys. Il tutto è marcio, come naturalmente si conviene a un disco di casa Lepers. Dignitoso ma senza particolari guizzi, va detto.

I cavalli morti se la cavano con maggiore senso del ritmo, aprendo il secondo lato con un uno-due piuttosto schiacciante: la circolare “She’s Rain” e la fascinosa “The Cross”, un blues che mi ha ricordato alla lontana i Mule (roba dei Novanta di casa Quarterstick Records). Non sono da meno la giga punk di “Before You Judge Me” e la ballata acustica e al ralenti “Long Road Home”. Questa è musica storta e fatta bene. Se vi interessa l’articolo…