CASINO ROYALE, FUMO

Che ritorno spettacolare, questo dei Casino Royale. Senza andare a ribadire l’importanza della formazione lombarda, in quegli anni Novanta spartiacque di contaminazioni dove macinava trip hop e dub come fatto più a Sud dai colleghi Almamegretta, FUMO riprende il discorso del precedente album/ep Polaris ed è l’ennesima riconfigurazione, un’ulteriore apertura intergenerazionale verso l’esterno che arricchisce a dismisura la casa-base. C’è il fresco approdo discografico ad Asian Fake, che ha da poco accolto anche Meg. C’è la co-produzione di Clap! Clap!, per rinfrescare-rinvigorire-screziare ulteriormente il bass sound. Come già dal vivo e nel programmatico singolo “Cospiro” del 2023, c’è il coinvolgimento di Marta Del Grandi, che canta in italiano con sorprendente carica soul, in “Sono Già Scorpione”, “Sono Già Scorpione (Reprise)” e la più morbida “Da Adesso”. C’è la struttura di un lavoro ideato come una vera e propria suite, da fruire in apnea per trentatré minuti in sequenza, in un racconto-flusso di “immagini sonore” come un film di NWR fitto di oscurità, paure, viaggi. Divertitevi a navigarlo, imparate a riconoscerlo, a ricostruirlo.

Della ricorrenza del piccolo tormentone “Sono Già Scorpione” abbiamo appena detto, potenziata concettualmente dal cinematografico strumentale “Scorpio Theme”. La title-track si sdoppia in due avventurose parti. Se “Come un’Ombra Dal Futuro” avviluppa tra percussioni tribali e beat di stampo UK, la darkness riprende campo nell’altro strumentale “Zona D’Ombra”, orchestrale. “Siamo Chiunque Siamo” gira in circolo ipnotico e viene richiamata con fierezza battagliera nella successiva “Vittima E Assassino”. I groove trascinano la musica, le parole sono incisive e ficcanti nel gioco di continui rimandi interni. Alle voci di Alioscia e Patrick Benifei, oltre a quella di Del Grandi, si aggiunge in un paio di episodi, manco a dirlo tra loro connessi, quella più aggressiva della giovane rapper di origini albanesi ALDA. In questi solchi si trovano cuore e sostanza, tutto fuorché fumo, quello che ci circonda e offusca, benché l’incensiere di copertina serva anche a esorcizzare questi nostri giorni posseduti dalla vacuità, dal controllo, dalla solitudine. Cenere dalla quale si rialzano per volare alto, Alioscia e compagni, consapevoli che – nell’Operazione di restare rilevanti, alimentare ancora qualche speranza e riprendersi tutto – il colpo da maestri è nel rinnovamento coerente con la propria combat story, nell’integrazione ad ampio raggio, nei saggi e mirati passaggi di testimone.