CALLOW / JUNGBLUTH, Split

Callow

In ritardo di qualche mese, vede finalmente la luce lo split tra le vecchie conoscenze (almeno per noi) Jungbluth e i Callow da Filadelfia, fautori di un hardcore personale, ricco di melodia e retrogusto noisy, moderno nel suo incedere nervoso eppure sempre pervaso dalla ricerca di linee in grado di coinvolgere l’ascoltatore. I tre brani degli americani offrono una scrittura che riesce a bilanciare energia e pulsione all’anthem, vocals sofferte e linee di chitarra sghembe, a donare un mood atipico che evade dai soliti stereotipi, alla fine neanche troppo distante proprio dall’approccio dei compagni di split Jungbluth. Dal canto loro, i tedeschi calano sul campo di gioco una sola traccia, più di quattro minuti che si aprono con il feedback tanto caro alla band, le urla che irrompono e spazzano di torno ogni dubbio sulla loro potenza di fuoco e ribadiscono come ci si trovi di fronte ormai a una realtà solida e dalla personalità perfettamente definita, nata come side project degli Alpinist ma capace di stare in piedi sulle proprie gambe senza farli rimpiangere. L’alternarsi di momenti sofferti e sprazzi di luce, di esplosioni e d’improvvisi squarci nel songwriting, a mettere in risalto la componente sperimentale/noise della band, l’utilizzo di feedback e rumore bianco, la voce sofferta, tutto fa di questa traccia l’ennesimo punto portato a casa dai tre. Solo uno split di breve durata, ma un ottimo modo per conoscere i Callow e un ottimo antipasto in attesa che gli Jungbluth ci offrano una nuova portata sostanziosa.