CACAO MENTAL, Para Extranas Criaturas

Capita a volte di ascoltare dischi che suonano artefatti, privi di quel senso di urgenza, di qualcosa da dire di vero che li muova. Di necessario, in questi tempi di iper-affollamento acustico, sicuramente c’è poco, almeno secondo molti e forse anche giustamente. Chi scrive appartiene però ancora a quella minoranza sparuta convintissima che i dischi possano riempire, salvare e dare un senso a una vita che spesso pare non averne. Giovanni Lindo Ferretti, quando non si era ancora fritto con le sue cazzate pro Lega e pro Ratzinger, diceva una cosa che trovo sempre verissima: “Esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma è dell’epoca in cui vivo”. Ecco, questo disco, che non è affatto per creature strane come da fuorviante titolo, ma pare anzi studiato e ruffiano, suona proprio alle mie orecchie come un perfetto prodotto di questo venire corroso. Purtroppo questa erosione non lascia ruggini interessanti, ma solo un grande vuoto, in questo caso: un pezzo come “Candela”, il terzo, col suo confuso e insincero afflato global (sembrano dei Mano Negra privi di ogni autenticità, con suoni plasticosi e un cantato desolante sia per la banalità del testo, sia per la pochezza dell’ispirazione) è il perfetto esempio di qualcosa che suona istantaneamente da supermercato: superficiale, piatto, buono forse solo per dei ragazzini che non abbiano mai ascoltato musica con un poco di attenzione e di cuore e che ora si accontentano di sentirla con il cellulare.

Il cuore in effetti pare proprio difettare a questo catalogo di ovvietà, sebbene la fonte di ispirazione sia un materiale vivo, pulsante: la cumbia peruviana, o chicha, nasce in Perù negli anni Sessanta ed è un mix di merengue, guarache, rumba e cumbia, beat anni Sessanta (appunto) e rock psichedelico, con chitarre elettriche a reinterpretare melodie folk dalle Ande all’Amazzonia e a raccontare l’esodo dalle aree rurali verso Lima e le altre grandi città. L’album ripropone una versione aggiornata a un presente da rotocalco di suoni che trovano invece proprio nella loro natura ispida – qui completamente assente – il loro fascino, illuminanti in tal senso le compilation della Vampi Soul come Cumbia Beat-Tropical Sounds From Peru 1966/1976. Vol.1, edita nel 2010, oppure Back To Peru, del 2002, oltre che Tradition In Transition di Quantic & His Combo Barbaro su Tru Thoughts del 2009 oppure, per restare sull’oggi, Mambo Cosmico dei messicani Sonido Gallo Negro).

Para Extranas Criaturas offre qualche chitarra western, passaggi telefonati uno dopo l’altro (brutto segno quando a un primo ascolto si può già capire esattamente come si svilupperà il pezzo) tipo centrocampista scolastico e prevedibile, strutture elementari come quella della cumbia e della chicha originali, prive però della vita vera che anima quelle composizioni originali. Il sipario definitivo su questo lavoro malfatto cala già alla sesta traccia, “Cumbia Triste”, con la partecipazione di Davide Toffolo: forse andrà bene per le radio generaliste, o forse nemmeno, perché non ci sono ganci melodici degni di tale nome, nemmeno quelli, ma non per noi. Non migliorano le cose con la discoteca anni Ottanta – suoni laser di tastiera inclusi (!) – di “Bandero”, che millanta una provenienza dal Barrio che non risuona nemmeno in mezza battuta di tutto il disco. Conexion Lima Milano, dice “Mercante” all’inizio, ma di nuovo siamo su territori di una banalità francamente sconcertante: una sorta di incrocio tra Inti Illimani e raggamuffin che suona di una bruttezza inaudita.

“Reyna Descalza” chiude se non altro con un’ipotesi più interessante, tra blues e cumbia, finalmente strumentale (le voci sono una sciagura) e dilatata, ma la produzione sempre enfatica e i suoni così da FM tengono a terra un pezzo che poteva essere buono e resta solo discreto o, in ogni caso, non certo abbastanza per risollevare le sorti di un album che è senza mezzi termini fallimentare.

Tracklist

01. El Loro y La Lora
02. Tingo María
03. Candela
04. Ayahuasca Sublime
05. El Pescador
06. Cumbia Triste (feat. Davide Toffolo)
07. Bandero
08. Mercante (feat. La Inedita)
09. Viuda Negra (feat. Edier Gomez)
10. Reyna Descalza