BINKER & MOSES, Journey To The Mountain Of Forever

Una copertina fuorviante che sembra appartenere a un disco folk o rock psichedelico degli anni Settanta, quella del nuovo album dell’acclamato duo londinese Binker & Moses, che ha fatto molto parlare di sé ultimamente.

Sassofono e batteria invece sono i protagonisti di questo corposo lavoro (un doppio, con vari ospiti nella seconda parte), che in realtà non riesce a destare più di tanto l’attenzione.

La prima parte vede i due titolari agire in solitaria, ripercorrendo in modo abbastanza pedissequo i giant steps del jazz, ma senza riuscire nemmeno lontanamente a infiammare come facevano Coltrane & Alì, per esempio. Non si tratta di free, non si tratta di new thing; sono semmai linee melodiche di sax tenore abbastanza semplici e non particolarmente inventive né capaci di trasmettere una reale urgenza, che vi sia qualcosa di importante da dire, accompagnate da un batterismo abbastanza didascalico. Questa è “The Departure”, e come partenza francamente, non ci siamo molto.

Le cose migliorano in parte con la seconda traccia, “Intoxication From The Jahvmonishi Leaves”, incalzante e groovy, ma resta l’impressione di un esercizio di bella calligrafia e nulla più.

La terza traccia, “Fete By The River”, indugia su accenti latini, ma non coinvolge.

Si fa strada l’impressione di un jazz fatto per piacere soprattutto a chi è a digiuno dei fondamentali. Poi, certo, ci sono, a tratti, buone soluzioni, ritmi che finalmente prendono corpo e spirito (“Trees On Fire”), ma anche in questo caso la fiamma è troppo breve, il sacro fuoco non brucia da queste parti.

Si avverte in particolare la mancanza del basso e di qualche altro strumento che possa dialogare con i pur bravi Binker & Moses. Cosa che avviene nel secondo disco, ma senza riuscire a cancellare i dubbi sull’intera operazione.

Nella prima traccia intervengono l’inconfondibile sax di Evan Parker, con le sue classiche ellissi in apnea circolare, e le tablas di Sarathy Korwar; ma manca sempre un’idea forte e convincente a sorreggere l’impalcatura.

Nel corso del (troppo) lungo programma si susseguono altri ospiti, eppure il risultato resta decisamente interlocutorio.

Non è chiaro, francamente, l’hype che circonda questo progetto; le cose interessanti nel jazz di oggi stanno decisamente altrove.


Tracklist

Disc 1

01. The Departure
02. Intoxication From The Jahvmonishi Leaves
03. Fete By The River
04. Trees On Fire
05. The Shaman’s Chant
06. Leaving The Now Behind

Disc 2

01. The Valley Of The Ultra Blacks
02. Gifts From The Vibrations Of Light
03. Mysteries And Revelations
04. Ritual Of The Root
05. The Voice Of Besbunu
06. Echoes From The Other Side Of The Mountain
07. Reverse Genesis
08. Entering The Infinite
09. At The Feet Of The Mountain Of Forever