BILAYER & SARAH-JANE SUMMERS, Illrie
Illrie in dialetto norvegese è tempesta di neve. Una situazione nella quale è la natura a far sentire la propria forza e la propria presenza, così come in tutti i titoli di questo disco, collaborazione fra Sarah-Jane Summers, ricercatrice, violinista e violista scozzese di base in Norvegia, e i Bilayer, unione fra il sound artist Magnus Bugge e la trombettista Hilde Marie Holsen. Musica nella quale si mischiano composizioni spontanee e “improvvisazioni preparate”, composizioni elettroacustiche e, soprattutto, la libertà di sposare questi artifici con la natura stessa. Illrie è uno sguardo poetico e rinfrancante su un suono che sembra non appartenerci più, un commento quasi subliminale alla bellezza di tutto ciò sul quale non possiamo mettere mano: la lentezza della crescita, il modificarsi minimale della materia, il cambio di stato delle cose. Gli strumenti si intersecano portandoci proprio lì dove ascoltare silenti il processo, a tratti facendoci trattenere il respiro come durante i sibili di “Nattsveve”, cercando di limitarci a riempirci occhi ed orecchie di questa placida bellezza. I minuti passano coinvolgendoci come davanti a un diorama; le corde del violino suonano come un fuso attorno al quale i suoni si rapprendono e sciamano negli 11 minuti di “Stifølgje”, oppure ascoltiamo i canti misteriosi emessi dagli strumenti in “Aminije”. Di certo questo disco è la dimostrazione di come in Scandinavia esista tutta una scena che interseca musica folk, sperimentale e natura in maniera sorprendente e meravigliosa per come si dipana magicamente dentro i nostri impianti stereo. Non vi perdete questo viaggio, approfittatene prima dell’arrivo del caldo e godetevene ogni istante.