Bennett: intervista e streaming di “Love At First Fight”

I Bennett nascono dall’incontro tra alcuni musicisti già coinvolti in band che abbiamo sempre seguito e apprezzato, come Chambers e Disquieted By. Per questo, siamo particolarmente felici di potervi dare un primo assaggio di quello che sarà il debutto discografico in uscita a breve per Sonatine e To Lose La Track. Non contenti, abbiamo anche deciso di farci raccontare qualcosa dalla voce dei diretti interessati. 

Vedo tra voi alcuni volti noti, per cui saltiamo il “come vi siete conosciuti” e passiamo direttamente al come è nata l’idea di unire le forze…

Ciao! Sì, il come ci siamo conosciuti è piuttosto semplice, Cola e David hanno suonato tanti anni insieme nei Disquieted By, Gigi era il bassista dei Chambers, compagni di etichetta, quindi ci conosciamo più o meno tutti da diversi anni. Con Ale invece ci siamo conosciuti proprio per questo progetto, cercavamo un batterista e ci hanno fatto il suo nome. Nonostante frequentassimo più o meno le stesse situazioni non avevamo mai avuto modo di parlarci, abbiamo fatto una prova e siamo diventati amici.

L’idea è stata semplicemente quella di suonare e di divertirci ed è stato così da circa gennaio dello scorso anno.

Se non sono indiscreto a chiederlo, dobbiamo considerare i Bennett una sorta di progetto parallelo o la vostra attuale priorità? Che ne è delle vostre formazioni storiche?

Considerato che sia i Disquieted By, sia i Chambers non sono più attivi, per Cola e Gigi è l’unico progetto, invece Ale suona da diversi anni negli Autmun Leaves Fall In e David suona anche negli Zambra con altri amici.

Bennett mi fa venire in mente un cestista e uno scrittore, chi dei due è il colpevole per il nome o, magari, c’è un altro significato che mi sfugge…

Nessuno dei due! Bennett è un personaggio del film Commando con Arnold Schwarzenegger.
È un cattivo ma che alla fine, da quanto fa ridere, fa quasi tenerezza. L’idea per il nome ci è venuta parlando di Commando che è un cult che piace a tutti e quattro, suonava bene e sulla carta doveva anche essere più semplice dei nomi dei gruppi precedenti, leggasi meno beghe e storpiamenti.
Poi ci siamo subito resi conto di aver toppato anche questa volta perché tendono a scriverlo tutti con una T invece che con due…

I titoli sembrano rimandare a testi personali o comunque legati ad una visione interiore, vi va di parlarcene?

Volentieri, per questa domanda ti risponde David: mi affido quasi sempre ai miei compagni che mi coprono le spalle per scrivere i testi. Nel senso che come prima scrematura ascolto quello che fanno, se mi arrivano sensazioni positive (come in questo caso) queste riflettono sulle parole e mostro i nostri stati d’animo. Quando partecipo a un nuovo progetto aspetto sempre di conoscerli soprattutto dal punto di vista umano, tento di osservarli anche fuori dal contesto musicale per poter portare un po’ di loro nei pezzi. Quello che urlo deve parlare di tutto il gruppo.

“Confidence” e “Zelda” mi appartengono perché la prima è frutto di una mia esperienza personale dura da digerire, la seconda è una dedica a cuore aperto (nonostante sia strumentale) a mia figlia, che al momento ha sei mesi.

“W Is For Writing” contiene tutto ciò che al momento viene vomitato sui social e che tento sempre di evitare.

“Best” si ricollega un po’ alle conseguenze dei social, viste però in una chiave anni Ottanta perché (nonostante io sia più vecchio) mi ricordo di come venivano ghettizzati i “diversi”, è il momento della rivincita.

“Love At First Fight” suona molto anni Novanta, invece, e negli anni Novanta per un ragazzo di quindici anni l’amore era complicato.

“Start Again” è per noi quattro, cosa e dove saremmo se ci fossero accadute cose diverse e lo chiedo ad ognuno di loro. Forse lo scopriranno adesso che leggono questa intervista. 

Il 16 giugno esce il disco per Sonatine e To Lose La Track, sei brani che hanno poco a che fare con quanto da voi proposto in passato. Vi va di darci qualche notizia/indiscrezione in più?

Abbiamo provato a fare qualcosa di diverso, l’idea è stata quella di fare dei pezzi mega melodici ma con suoni grossoni e urlati. È stata una stesura molto diretta e naturale, senza molti fronzoli e pensiamo sia un po’ il punto di forza di questo disco. Anche in registrazione abbiamo cercato di rimanere più vicini possibile all’impatto live senza stravolgere i pezzi. Il disco è stato registrato e mixato da Raffaele Marchetti di Audiobrothers poco fuori Bologna, mentre il master è di Andrea Suriani.

Avendovi visto spesso dal vivo con i vostri precedenti gruppi, mi viene da pensare che le vostre esibizioni live saranno a dir poco trascinanti, avete già qualche data in programma per promuovere il disco?

Sì, abbiamo già qualche data, dovremmo inserirne altre durante l’estate, per adesso:

26 maggio: Brainstorming festival all’Officina Cinquantadue (Forlì)
18 giugno: Rottura del silenzio all’Ekidna (Carpi)
22 luglio: Italian party – toloselatrack (Umbertide)
28 luglio: Libera La Festa (Bergamo)

Nel ringraziarvi per aver scelto The New Noise per questo assaggio del disco, vi lascio spazio per contatti e quant’altro…

Grazie a te per lo spazio che ci hai dedicato!
Ci potete trovare qui.