MINUS THE BEAR, Infinity Overhead

Minus The Bear

Nel 2000 i Minus The Bear erano parte dell’avamposto math rock, ancora bello schierato sul campo di battaglia. Nel 2010, Omni aveva rappresentato la classica svolta elettronica, una ricerca di rotondità pop che avevano stemperato di molto la carica vulcanica del suono, pur fornendo una sorta di propulsione prog (!) a tratti indigesta, ma spesso persino piacevole. Bisognava solo sintonizzarsi meglio, insomma. Con Infinity Overhead, non a caso, sono loro stessi a piazzarsi tra due frequenze, con l’idea di farsi “ricevere” meglio, ottenendo il contrario. Non si tratta di un disco malvagio, ma la volontà di utilizzare qualche trucco math e la carenza di incisività degli spunti melodici rendono questo ritorno-alle-origini-ma-non-proprio poco vispo e molto addomesticato. Un migliore rodaggio e idee più chiare avrebbero potuto portare a una buona terza fase di vita, per ora rimandata o – chissà? – addirittura persa del tutto.

Tracklist

01. Steel And Blood
02. Lies And Eyes
03. Diamond Lightning
04. Toska
05. Listing
06. Heaven Is A Ghost Town
07. Empty Party Rooms
08. Zeros
09. Lonely Gun
10. Cold Company