BABA COMMANDANT & THE MANDINGO BAND, Juguya

BABA COMMANDANT & THE MANDINGO BAND, Juguya

Leggi Sublime Frequencies e vengono subito alla mente Alan Bishop e i suoi Sun City Girls, ma soprattutto una considerevole serie di uscite che poco hanno a che fare con l’Occidente. I meglio informati sanno che lo statunitense Bishop da tempo opera in combutta col socio Hisham Mayet e che si occupa di farci conoscere gente come Group Doueh, Bombino, Omar Souleyman, Group Inerane e/o decine di oscuri artisti africani e medio-orientali, e non solo, raccolti in ricche compilation. Ora è la volta di Baba Commandant, che proviene dal Burkina Faso e ha un passato in progetti come Afromandingo e Dounia. Juguya è un disco che colpisce per la potenza della voce di Baba e per la scioltezza con la quale i musicisti che lo accompagnano si integrano suonando ghirigori chitarristici acidi, arricchiti da copiosi cori: “Djanfa” è blues sotto anfetamina, le scale fuzz dell’assolo di “Tilé” vanno dritte al punto, colpisce poi lo speech evocativo della più complessa – tra jazz e blues desertico – “Waso”, per non dire dell’hard-blues in guisa astrale di “Folon”, un vero è proprio “viaggio interstellare” immaginario, e delle iperboli dell’esuberante “Ntijiguimorola” (qui sembra di stare ad ascoltare uno scioglilingua dirompente e fascinoso). Ovviamente la title-track, posta in chiusura, non è da meno, con quella melodia assassina incastonata in un blues sempre frizzante e mai tedioso. Baba Commandant in questi giorni è in tour dalle nostre parti, perciò vi consiglio di cercarlo, ne vale davvero la pena.


Tracklist

01. Tilé
02. Djanfa
03. Waso
04. Folon

Lato B

01. Ntijiguimorola
02. I Kanafo
03. Siguisso
04. Juguya