Arriva a breve in cd l’esordio solista di Iztok Koren (Širom)

Il terzetto Širom è nel nostro cuore da sempre, merito del suo folk immaginario.

Il 1° aprile Torto Editions, che già aveva ristampato l’esordio del progetto sloveno, pubblicherà su cd l’album di uno di loro, Iztok Koren (c’è già il pre-order su Bandcamp).

Dice Iztok su Lonely Hymns And Pillars Of Emptiness: è dal Duemila che suono in varie band, ma questa è la prima volta che pubblico materiale solista. Durante il lockdown della primavera 2020, ho creato a Lubiana sei composizioni per banjo, banjo a tre corde preparato, chitarra acustica e field recordings. L’ho fatto nel bagno di casa mia, l’unico posto dove non disturbavo la mia partner e mia figlia di due anni. Per fortuna ha un’acustica grandiosa.

Erano anni che volevo realizzare un progetto solista, ma è stato il mio amico Raphael Roginski a convincermi e motivarmi.

L’ispirazione iniziale è arrivata dal contemplare le possibilità di superare i miei sentimenti di egoismo, testardaggine, rabbia, i miei sensi di colpa, i rimorsi e l’invidia, e dalla lettura dell’antico testo cinese Yi Jing. Altra ispirazione è arrivata dal misticismo che mi trasmette la pianura dell’Oltremura, la regione della Slovenia – al confine con l’Ungheria – dalla quale provengo.

Il lockdown è stato cruciale per finalizzare il disco. Si è trattato di un periodo strano in cui la mia vita sembrava rimpicciolirsi per stare dentro una bolla, facendo coesistere aspetti della mia esistenza che prima erano separati (lavoro, famiglia, intimità, tempo libero, relax, tempo per la musica…). Tutti potevano avvicendarsi nel giro di una mezzora.

Questo disco mi ha permesso di accettare la mia nuova realtà, ma anche di tenere lontane le cattive notizie. Ho pensato a lungo all’insignificanza della vita umana e ho cercato di adottare un punto di vista non antropocentrico. Tutto è parte della Natura, che trova sempre il suo equilibrio, un equilibrio che magari non è buono per gli umani. E forse va bene così. Quando l’ho capito, ho sentito nascere in me umiltà e modestia.

Quando lo spazio per vivere e i movimenti si riducono, qualcuno può cominciare a veder emergere nuova vita da ciò che prima sembrava noioso o insignificante: i cambiamenti della luce sui muri di casa e l’influenza del meteo sugli odori del giardino; i suoni dei bambini dei vicini che cambiano a seconda del punto da dove li ascolti o del vento o della pressione dell’aria; la bellezza delle geometrie delle costellazioni o dei cavi dell’elettricità; l’eco di un treno in una città vuota; l’odore dei capelli dopo una lunga camminata; la musica dissonante dei gradini che cigolano; il suono speciale di tua figlia appena sveglia.
Tutte queste nuove sensazioni hanno creato nuove immagini nella mia testa, fino a riempirla proprio durante il processo creativo e facendole così diventare materiale per i pezzi.

Field recordings catturati durante la primavera e l’estate del 2020 sono parte dell’album, oltre a un’intervista del 2019 a mio zio inclusa nella traccia “The Plain Does Not Give Way”. Mio zio abita in un piccolo villaggio nella regione di Oltremura e conduce una vita piena di sacrifici, rinunce e fede profonda. Ho parlato con lui di folklore locale, miti, e storie su streghe e fantasmi. Durante la conversazione c’era una parte molto interessante in cui parlava di dieci segni della prossima apocalisse. Uno di quei segni aveva cominciato ad apparire di recente nei suoi sogni.

Quando è finito il lockdown sloveno sono entrato in studio con Chirs Eckman (Walkabouts e Glitterbeat) e ho registrato in un giorno sei composizioni in parte improvvisate. Il processo è stato molto intenso per me, tanto che poi non ho toccato i miei strumenti per un mese. Per fortuna ho riacquistato l’energia e adesso sono curioso di vedere come questo materiale prenderà forma dal vivo.

Tracklist

01. Sometimes My Heart Bleeds For No Reason
02. Fire Is Armor
03. The Plain Does Not Give Way
04. Banal And Evil, Corroded By Hope
05. The Euphoria of The End
06. Eternal Autumn

Tutte le composizioni sono di Iztok Koren: banjo, banjo a tre corde preparato, chitarra acustica, chitarra elettrica, field recordings.

Registrato e mixato da Chris Eckman, 15 agosto 2020
Mastering di Dejan Lapanja

Cover art di Tina Konec
Design Oli Barrett