ARBRE DU TÉNÉRÉ, Quando Gli Uomini Adoravano La Luna [+ full album stream]

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Fragili note di chitarra e tappeti sonori cangianti e minimali: ci vuole poco, in fondo, per creare un’atmosfera all’apparenza tanto impalpabile quanto sentimentale e rigonfia di pathos (le percussioni inesorabili della parte centrale), o almeno questo è quel che mi vien da pensare approcciandomi alle note sottilmente aliene di “Passi Lunghi E Ben Distesi”, che apre questa misteriosa cassetta licenziata dalla sempre attenta Yerevan Tapes. La traccia è stata catturata, letteralmente, in una session presso la casa-atelier bolognese gestita dai tipi di Euphorbia (vi hanno suonato Giovanni Lami ed Ezio Piermattei, tra gli altri) e dimostra il notevole respiro armonico o, meglio, lo stato di grazia di Maurizio Abate e Canedicoda, che tornano in questo isolato luogo del delitto dopo l’esordio dello scorso anno per la milanese Holidays Records (La Pelle Del Fantasma, che già ci colpì in positivo).

Il discorso diventa ancor più enigmatico sul secondo lato, che ospita il decrittaggio space di “Codice Notturno”, quasi una proto-ballata (che però verso la fine cambia forma per mezzo dei simbolici crampi chitarristici di Abate), e la mutante parata psych della conclusiva “Nuda È La Via”, tutta un volteggiare di assolo liquidi ed ammalianti, come un blues che da desertico diventa all’improvviso lunare.

Siamo al cospetto di una musica opalescente, impenetrabile ed intimamente poetica, visto anche il riecheggiare del titolo. Un mondo perduto lascia sempre qualche strana, e potente, traccia di sé.

Godetevi l’ascolto in temporanea esclusiva per noi.