ARBOURETUM, Coming Out Of The Fog

Coming Out Of The Fog

Ma “Coming Out Of The Fog” è una cover di Neil Young coi Crazy Horse? Ah no, è proprio un pezzo degli Arbouretum e sì, dai, si sente. Porca miseria quanto sono diventati “classici”. Nel senso di capacità di trascendere i tempi e suonare rock personale, anche se del tutto radicato nella tradizione elettrica. Ecco, giunta a questo disco, la band di David Heumann ha compiuto del tutto il percorso per diventare a sé stante: gli Arbouretum sono i Will Oldham (“Oceans Don’t Sing”) del rock robusto. Non lesinano quanto ad abrasività acida e riff pesantucci se è il caso, ma non è la potenza il discorso, non si tratta di definire l’appartenenza a qualsivoglia genere. Gli Arbouretum ora e, si spera, per sempre, sono dediti a scrivere pezzi meravigliosi, capaci di toccare ed emozionare chiunque frema per il rock, sia classico sia del tutto storto. Ci sarà qualcuno che rimpiangerà una certa potenza stoner, altri che li vorrebbero “duri e puri” (ma puri lo sono ancora di più, ormai) e non è detto che non vengano accontentati col tempo. Però sarebbe proprio un peccato perdersi un disco come questo, benedetto da una meravigliosa scrittura. E figuriamoci dal vivo, quanto possono rendere. Bene così allora, ecco servito uno dei migliori dischi del 2013, a prescindere da cosa uscirà ancora.

Tracklist

01. World Split Open
02. Coming Out Of The Fog
03. All At Once, The Turning Weather
04. The Long Night
05. Eastr Island
06. Oceans Don’t Sing
07. The Promise
08. Renouncer