AN GELLA, Perma

Perma è il debutto di An Gella, moniker del producer danese Aske Zidore, un disco che mescola le ormai consuete istanze hi tech (tonfi, deflagrazioni, vetri rotti, voci trattate) con un’ambient fortemente cinematografica e velati riferimenti alla musica classica. Fra gli ospiti troviamo Villads Klint, del quale abbiamo parlato occupandoci del recente ep a nome Minais B e della bella prova di Khalil (uscita quest’anno per Posh Isolation), due lavori a cui Perma può venire agevolmente accostato.

Si tratta di un album umorale, fatto di improvvisi accessi di violenza alternati ad attimi di serafica quiete: Zidore sembra aver raccolto una generosa mole di materiale sonoro che, decontestualizzato e destrutturato, raggiunge quell’effetto straniante tipico di questo genere di elettronica, ma ciò non significa che rinunci a mostrare un suo lato umano, caratterizzando così il proprio disco. Lo sfoggio di una tale varietà appare persino eccessivo in questa panoplia di suoni nervosi, accelerazioni repentine e sterzate sconsiderate giustapposte a momenti di provvidenziale mitezza. In generale Perma non è particolarmente accattivante, ma riserva alcuni buoni episodi, come “Zen Cell”, composto da arpeggiatori ascensionali e volute aeriformi di synth, attraente per chi ascolta roba del collettivo berlinese Janus o della Purple Tape Pedigree.

A pubblicare è Anyines, neonata etichetta di Copenaghen, su cd in confezione sottovuoto corredata da un “access to a protected archive of brain scans”, qualsiasi cosa ciò voglia dire.