AMORPHIS, Live At Helsinki Ice Hall

7 dicembre 2019: pochi mesi prima che il mondo fosse colpito dalla pandemia tutt’ora in atto, gli Amorphis, band di punta della scena finlandese, tennero un concerto allo Ice Hall di Helsinki.

Il punto di forza degli Amorphis, a mio avviso, oltre a un’evidente grande competenza sul piano tecnico e performativo, è la capacità di reinventarsi periodicamente, mantenendo sempre degli standard molto alti nella qualità delle composizioni. Sono stati tra i maggiori esponenti del death metal finlandese nei primissimi anni Novanta, con Tomi Koivusaari – attualmente chitarrista ritmico – alla voce, per poi passare a sonorità più “morbide”, quasi grunge (mi riferisco soprattutto a Far From The Sun, album del 2003, l’ultimo con Pasi Koskinen nel ruolo di cantante). Nel 2006 subentra Tomi Joutsen e, poco dopo, viene ingaggiato l’artista Pekka Kainulainen per la stesura dei testi delle canzoni, ispirati al Kalevala, che altro non è che l’epopea nazionale finlandese. Questi presupposti fanno degli Amorphis, a mio avviso, una sorta di nume tutelare della cultura locale, in un Paese la cui formazione dell’identità nazionale è spesso stata scoraggiata da molteplici dominatori e da una errata quanto diffusa assimilazione della Finlandia alla Scandinavia.

Del tutto ignari di essere all’ultimo show per lungo tempo, i nostri eseguono una scaletta classica, ben rodata e riassuntiva dei loro trent’anni di carriera, con particolare risalto per l’ultimo lavoro, Queen Of Time, pubblicato nel maggio del 2018. “The Bee”, in apertura, mostra fin da subito un’energia notevole: l’alternanza tra cantato in growl e in clean di Joutsen, contornato da un potente mix di progressive e death metal piuttosto melodico, fa da ottimo “riscaldamento” per un pubblico parecchio coinvolto e piacevolmente rumoroso. Segue “Heart Of The Giant”, brano anch’esso tratto dall’ultimo album: splendido l’assolo di Esa Holopainen, musicista che si riconferma uno dei migliori nella sua categoria. Joutsen saluta il pubblico, mostrando apprezzamento per il palpabile entusiasmo. Si passa poi a “Bad Blood”, tratta dal precedente Under The Red Cloud del 2015. Il riff ipnotico e le leggere variazioni nel cantato rispetto alla versione su disco rendono l’esecuzione di questo brano il punto più alto dell’intero concerto. Nel bel mezzo, Joutsen incita il pubblico a battere le mani a tempo, partecipando attivamente a quello che sembra essere, a tutti gli effetti, un rituale di purificazione: Draw the poison from my veins, let out the bad blood in me… Segue, dallo stesso album, “The Four Wise Ones”, dove Joutsen fa sfoggio di un growl cavernoso, accompagnato da Koivusaari che fa le backing vocals, oltre che il chitarrista ritmico. “Into Hiding”, poi, risale al secondo full-length della band (1994), quando il sound risentiva molto di un death metal scarno e diretto, ma che già inglobava elementi prog e folk, tutt’oggi marchio di fabbrica degli Amorphis. “Sampo” è un altro classico della band, la cui intensità è ormai una certezza, specie in sede live. Altri due pezzi dal nuovo album confermano poi l’indubbia crescita stilistica del sestetto di Helsinki: seppur possa risultare talvolta un po’ troppo “studiato”, l’approccio ai brani, sia quelli vecchi, sia quelli nuovi, è ugualmente profondo, sentito, impegnato, la setlist viene scelta con cura per non scontentare nessuno, e la già citata competenza tecnica è assolutamente ineccepibile. Con altri episodi storici, tra i quali spiccano “My Kantele” e “Black Winter Day”, Joutsen dà prova di essere un frontman estremamente a suo agio in registri ricchi e variegati. La splendida “House Of Sleep” chiude tutto, lasciando il pubblico ben soddisfatto.

Gli Amorphis confermano, con un live album ben congegnato e in qualche modo riassuntivo dei loro trent’anni di onorata carriera, di saper conciliare il proprio passato con un presente solido e un futuro decisamente promettente: il successore di Queen Of Time è, infatti, in fase di gestazione.

Setlist

01. The Bee
02. Heart Of The Giant
03. Bad Blood
04. The Four Wise Ones
05. Into Hiding
06. Sampo
07. Wrong Direction
08. Daughter Of Hate
09. Against Widows
10. My Kantele
11. The Golden Elk
12. Pyres On The Coast
13. Silver Bride
14. Black Winter Day
15. House Of Sleep