?ALOS, Matrice

Alos1

Chi ha approcciato i precedenti dischi di Stefania Pedretti che interpreta ?Alos non si prenderà la briga di ascoltare il suo nuovo lavoro, dato che la direzione è quella intrapresa dagli inizi. Registrato, mixato e masterizzato a Ravenna da Lorenzo Stecconi, Matrice è ancora incentrato sulle “terrifiche” capacità vocali di Stefania, così come, ancora una volta, le arsure sludge/metal/doom che si placano nell’oceano acido del cantato costituiscono un caos ordinato che mira a rappresentare arte performativa e musicalità estrema, senza appartenere al millesimo a nessuna delle due. Dopo Era (ep del 2011), quasi come a evidenziare i legami col recente passato, si riparte qui con “Ecate”, ma – proprio come la divinità greco/romana capace di viaggiare a piacimento in tutti i regni dell’esistente – quello di Matrice è un percorso ricco di sfumature e scarti di composizione che restituiscono tutte le sfaccettature dell’epica di Stefania. I riverberi del pezzo d’apertura si ricongiungono alle sferzate elettriche di “Luce/Tenebre” (indice di un disco più “chitarroso” e doom del solito), l’elettronica irrompe in “Ignis Red Elixir” per opera di Toni “Mai Mai Mai” Cutrone, i Necro Deathmort provvedono ad impreziosire di un dub per cyborg a vapore la title-track (centro concettuale del disco), mentre “Hyle” esplode di fiele e litanie primordiali a irretire ed irritare al contempo. Granitico.