AL WOOTTON, Rhythm Archives
Al Wootton è una vecchia conoscenza da queste parti, non fosse altro per l’attività in duo con Valentina Magaletti sotto la sigla Holy Tongue, di cui Al rappresenta l’anima più techno-dub. È particolarmente interessante questa sua ultima produzione in solo scaturita dall’invito del Melbourne Electronic Sound Studio, fondazione che – oltre a proporre molteplici attività in ambito musicale – conserva un raro archivio di strumenti e apparecchiature musicali fuori produzione, fra cui spicca una notevole collezione di drum-machine.
Da questo invito è scaturito Rhythm Archives su Trule Records, raccolta di otto tracce che individua, modifica e moltiplica per inusitate vie quel particolare timbro che così tanto ha caratterizzato tre decenni di musica dal 1970 con la prima Rhythm Ace della Ace Tone/Roland, fino al 2000. Non ci è dato sapere esattamente quali macchine siano state utilizzate dal nostro ma sta di fatto che le variazioni sul tema in questi 35 minuti sono felicemente variegate, andando nei ritmi e nei modi, che sono per lo più sghembi e imprevedibili, da atmosfere alla Suicide dei tre brani iniziali “March”, “Slow Rock” e “Foxtrot” a momenti nella parte centrale dell’album in ambiente Ralph Records e dunque The Residents in primis. Poi con Swing siamo in piena contemporaneità e il tocco di Al Wootton, acquisita totale confidenza con questi micidiali fascinosi arnesi vintage, inserisce brandelli di voce e una serie di ipnotiche stratificazioni ritmiche nell’incandescente finale di “No-selected”. Gran bel lavoro a cui potenzialmente ne potrebbero seguire vari ed eventuali, il materiale c’è tutto, il talentaccio pure e anche solo per farsi un giro della collezione di strumenti il sito del MESS, Melbourne Electronic Sound Studio, rappresenta una fonte di notizie davvero interessante.