Al via la decima edizione del Città delle 100 scale festival (10 settembre – 18 dicembre)

Città delle 100 scale festival

Riceviamo e pubblichiamo.

Grandi ospiti, talenti locali e il consueto sguardo ai più giovani. Protagonisti i confini, l’Europa e le migrazioni.

Il Città delle 100 scale festival celebra la decima edizione con un cartellone in cui a dominare è il livello internazionale degli artisti.
Potenza sarà la città protagonista, spazio collettivo della rassegna di arti performative che da anni, ormai, riesce a coniugare la densità dei contenuti delle arti performative in luoghi tradizionali.
Come consuetudine da alcuni anni, anche la città di Matera sarà coinvolta e ospiterà diversi appuntamenti. Danza, teatro, architettura e arti circensi riempiranno un calendario prestigioso che andrà avanti da settembre fino a dicembre. Il festival è promosso dall’associazione Basilicata 1799 con MIBAC e Regione Basilicata (Ufficio Sistemi Culturali e Turistici e Comune di Potenza), ed è in rete con il Polo Museale della Basilicata, l’Unibas e diversi istituti scolatici del capoluogo.
Per questa decima edizione il tema filo conduttore sarà il fuori/dentro: un percorso per ragionare sulle costrizioni e sui confini che segnano il nostro tempo a partire dai quali spingersi a riflessione e indagine ulteriore.

«Alcuni sostengono che siamo governati da una razionalità diffusa e globale incarnata dall’economia che performa i discorsi sulla libertà individuale, sull’autonomia dei mercati e sulle pratiche di controllo degli individui attraverso il debito – suggeriscono Peppe Biscaglia e Francesco Scaringi, ideatori e direttori del festival – Il problema dunque è chiedersi se sussiste la possibilità di un “fuori” a cui ricorrere perché il “dentro” possa essere trasformato oppure se è dal dentro che si generano le forze della trasformazione per l’avvenire. Il teatro, la danza e le arti performative hanno fatto dello sfondamento dei generi e dei confini un loro utopico modo di essere. Ecco perché dalla loro pratica si possono cogliere barlumi di altre possibilità». E a proposito di confini, torneranno ricorrenti in scena in questa decima edizione, tra spettacoli e performance, quelli riguardanti il rapporto con l’alterità che ci costringe a misurarci con il tema dell’Europa e della migrazione.

Il primo appuntamento sarà proprio con I Rimini Protokoll, che porteranno in alcuni appartamenti di Potenza e Matera la performance Home Visit Europe (Europa a domicilio), il progetto con cui hanno ridisegnato la percezione dell’Europa e che ha attraversato già quasi tutti gli stati dell’Unione. Alcune persone prendono parte a una performance da salotto che intreccia storie personali e meccanismi politici dell’Europa.

Per la sezione SPACE PERFORMING a Potenza sarà protagonista l’area dell’ex Cip Zoo, uno spazio che i cittadini del capoluogo conoscono soprattutto per la sfida di restituzione alla cittadinanza che ha animato negli scorsi anni il progetto dal basso di “Parco della città”. Nell’ex area artigianale, dopo un workshop di Osa Architettura E Paesaggio e Volumezero Architetture & Landscape, dal 16 al 25 settembre dj, danzatori e filosofi animeranno l’area. L’installazione e la costante presenza di artisti e performer sarà la modalità con cui il festival proverà a valorizzare la dimensione di spazio di comunità di quella porzione di città.

Per la SCENA INTERNAZIONALE grande attesa suscita l’appuntamento con Milo Rau, che a Potenza porterà in scena “Hate Radio”. Completeranno la sezione nomi di prestigio quali Fabrice Murgia, Antonio Latella, Romeo Castellucci, Philippe Quesne, Lucia Calamaro, La Mama Nyc/Motus.

A Potenza il teatro Francesco Stabile ospiterà Macbettu di Alessandro Serra, premiato con l’UBU 2017 per il miglior spettacolo e con il premio ANCT (Associazione Nazionale dei Critici di teatro) 2017. Anche quest’anno il Città delle 100 scale festival è nella rete di DANZA URBANA XL, che promuove in Europa la giovane danza d’autore. In scena, tra gli altri, Francesco Capuano e Nicola Picardi, Stellario Di Blasi, Camilla Monga, Masako Matsushita, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi. Giuseppe Stellato è il danzatore che arriva al festival selezionato tra le proposte delle Biennale di Venezia.

Dopo il successo dello scorso anno tornerà anche il Focus Young Mediterranean and Middle East Choreographers: autori pluripremiati della scena internazionale della danza d’autore provenienti da Siria, Tunisia, Marocco.

Per coinvolgere i più piccoli e avvicinare i giovani al teatro, circo, ombre e diversi laboratori “vietati agli adulti” compongono la sezione del FESTIVAL DEI 100 SCALINI.

Presso Spazio K sarà realizzata per questa decima edizione del festival la sezione EXHIBITION. Negli spazi di largo D’Errico a Potenza si alterneranno fotografia, cinema e musica: una mostra plurimediale, organizzata in collaborazione con il Sicilia Queer filmfest con focus sul Libano, l’allestimento sull’immaginario della Basilicata curato da Roberto Boccaccino e la personale di Salvatore Laurenza, autore con Mimmo Nardozza di Mal d’Agri 2019, documentario sul sistema che regola lo sfruttamento del petrolio in Basilicata. Il festival non dimentica di ospitare i giovani talenti e le produzioni storiche della Basilicata. In cartellone, quest’anno, ci sono Ulderico Pesce con Petrolio, Luca Morelli che fa debuttare il nuovo spettacolo “Le bureau des objets perdus” e la potentina Giulia De Canio che si sta facendo apprezzare con la compagnia Unterwasser.

Come sempre il festival propone incontri e seminari con voci autorevoli del pensiero contemporaneo e ospita residenze artistiche di prestigio. Non mancheranno i progetti speciali di avvicinamento alla scrittura e alla critica teatrale dedicati agli studenti di alcuni istituti superiori della città di Potenza che hanno aderito al 100 scale. Tra i nomi in calendario ci sono MK/Micheel Di Stefano, Igor and Moreno, Manfredi Perego, Simone Zambelli, Daniele Timpano, Dewey Dell, Canecapovolto, Licia Lanera, Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, Gemma Carbone e Cantieri Teatrali Koreja, Compagnia D’Click, Philippe Saumont, Alessandro Carboni.