ABSTRACTER, Cinereous Incarnate

Cinereous Incarnate è un album feroce, oscuro e appassionato nel suo liberare tutti i demoni interiori di una band che sembra aver scelto una strada sanguigna e umorale, in qualche modo slegata dalla ricerca formale fine a sé stessa – ma non dall’esplorazione sonora – e concentrata sul donare carattere e profondità alle sue composizioni. Così gli Abstracter appaiono oggi una macchina da guerra che non lascia nulla al caso, grazie anche a un drumming che sostiene l’intera struttura e regala una marcia in più al tutto: si concentrano sulle atmosfere evocate e colpiscono l’ascoltatore con un vortice di suoni mutanti all’incrocio tra estremismi di varia estrazione, dunque non solo black, doom, crust, sludge e hardcore, ma anche incursioni industrial e dark ambient firmate da Kevin Gan Yuen (Sutekh Hexen e Only Now). Su tutto si erge una voce mai così efferata e profonda, quasi volesse dare una forma al tormento che il nuovo capitolo della band di Oakland offre all’ascoltatore, una dannazione eterna che appare ancora più malata e feroce quando la furia iconoclasta lascia il posto a un lento corrompersi, a un decadimento sottolineato da feedback e suoni dissezionati, come nella parte centrale di “Ashen Reign” o nell’apertura della successiva “Wings Of Annihilation”. Proprio questi squarci finiscono per accrescere la potenza evocativa dell’insieme, richiamando l’approccio del black più atmosferico e, quindi, più destabilizzante nel suo giocare per immagini più che sui volumi di fuoco. Per questo la definizione di blackened doom è appropriata perché individua una cifra stilistica che unisce velocità e pesantezza, nichilismo e pathos, voglia di colpire allo stomaco e al contempo provocare un senso costante di inquietudine.

Difficile fare critiche che non siano basate su predisposizione o gusti personali, perché il sound degli Abstracter è coeso e loro ne hanno la massima padronanza, tanto che si prendono anche il rischio di inserire passaggi noise e ambient senza incorrere nel temuto effetto patchwork o posticcio che dir si voglia, al contrario aggiungendo ancora un’arma al loro arsenale.

Se questo menù stimola il vostro appetito, non dovreste farvi mancare un assaggio, tanto è tutto lì ad un click di distanza…