A SPIRALE & CHRIS COGBURN, Autocannibalism

A SPIRALE & CHRIS COGBURN, Autocannibalism

Nel 2016 abbiamo pubblicato uno speciale sulle varie scene alternative di Napoli, con particolare attenzione a quelle legate al noise. Tra i protagonisti c’erano proprio Maurizio Argenziano e Mario Gabola, conosciuti come A Spirale, ma dentro altri progetti rumorosi della città, dai Grizzly Imploded a Genital Warts e ad Aspec(t). Questa volta i due si fanno accompagnare dal percussionista americano Chris Cogburn, del quale, lo confesso, non conoscevo nulla, ma grazie al solito Discogs sono venuto a sapere delle sue collaborazioni con Henry Kaiser, Bhob Rainey degli Nmperign e con l’olandese Jaap Blonk. Insomma, non gli ultimi arrivati in fatto di musiche impro. In questo Autocannibalism i tre ci danno dentro con improvvisazioni (naturalmente) piuttosto metalliche e sinistre, la buia “E. Music And Cult Of Virtual-Micro-Personality”, le escrescenze aliene di “The Advent Of Unreal Electric Kg And Its Complacency”, che non fanno altro che confermare il duro lavoro sui feedback di chitarra di Argenziano, mentre Gabola soffia divertito e storto (come sempre) col suo sax, l’apice è forse l’ironica “Hai Voluto Il Rock Ora Tienilo Fino Alla Fine” (qui siamo dalle parti dei siciliani Oper’azione Nafta). Chiude la notturna “The Lemons Of Carmela”: anche qui feedback leggeri come l’aria, tensione acuita dal sax e Cogburn che lavora di sottrazione fin quasi a sparire del tutto.

Può sembrare incredibile, ma ci vuole davvero tanta serietà, e ferma convinzione dei propri mezzi per architettare musiche così assurde.