WATERTANK, Sleepwalk

Watertank

Spetta alla Solar Flare il compito di ospitare il debutto sulla lunga distanza dei Watertank, primo album e al contempo tributo ai dieci anni di attività della band, un traguardo raggiunto con una stralunata pozione sonora in cui noise-rock, pop, postcore, metal – e persino qualche strizzata d’occhio al prog – convivono fianco a fianco senza alcuna soluzione di continuità. Ciò che colpisce maggiormente è proprio la voglia di sporcare una scrittura rumorosa e figlia del malessere metropolitano con una vena catchy che ne stempera l’andamento ma non ne inficia il potenziale di fuoco, un gioco che nella maggior parte degli episodi riesce e permette alla band di mantenere alta la soglia d’attenzione dell’ascoltatore. A tratti, le cose si fanno un po’ troppo scoperte e la perdita dell’effetto sorpresa raffredda l’entusiasmo iniziale, un peccato veniale che non impedisce a Sleepwalk di compiere il suo zozzo lavoro e lasciare una buona impressione a fine corsa. Nell’insieme, la nuova impresa dei Watertank rivitalizza un forte retrogusto Nineties con una robusta dose di ironia e voglia di decontestualizzarne il raggio di azione, quasi si volesse creare una versione radio-friendly della musica manifesto del disagio urbano. Detta così, potrebbe sembrare addirittura un gioco da ragazzi, ma la coda di un brano come la finale “Six Days” palesa tutta l’esperienza accumulata nei dieci anni di attività e la cura nel calibrare i vari ingredienti. Detta in soldoni, Sleepwalk non è il lavoro che cambierà le sorti della scena musicale, ma un buon modo per trascorrere un po’ di tempo senza doversi per forza dedicare all’ennesimo disco concettuale o, al contrario, svilirsi ad ascoltare qualche insopportabile zuccherino indie. Divertenti ma con gusto.

Tracklist

01. Where It All Begins
02. Giant Heads
03. Pro Crook
04. Fear Over The City
05. Ants In Suits
06. Off The Radar
07. Far From Low
08. Sleepwalk
09. Holy Tranquilizer
10. How Fast
11. Sharp Beaks Strike Back
12. #
13. Six Days