WANDER, Kat Gat Sea

WANDER, Kat Gat Sea

I Wander sono i napoletani Vincenzo De Luce e Matteo Tranchesi. Del primo conosciamo bene il lavoro fatto col socio Sergio Albano nei Drowning In Wood, mentre del secondo sappiamo solo che opera sempre in ambiti improv-acoustic; con questo nome avevano già fatto uscire lo scorso anno un cd-r omonimo per la francese Nothing Out There.

Ora dimenticate subito l’appartenenza geografica dei Wander e immaginate di affrontare al buio il deserto (gli scheletri di “For The Time Remaining”) o di sognare paesaggi lunari (“The Steps Of Your Way Back”). Se il viaggio è periglioso, allora è più interessante di solito, ne converrete, infatti ci viene in aiuto la prova tra i suoni quasi “concreti” degli strumenti utilizzati (chitarre in larga parte) e le atmosfere sinistre di “Into The Flood” (siamo sul secondo lato della cassetta), picco espressivo del duo. La chiosa di “Black Powder” cela addirittura una linea più “melodica”, sempre sporca ed effettata, lo dico visto che in generale si tratta di uno studio – sostanziato in un folk alieno per natura – sulle fonti rumorose, alle quali viene data la forma di “pezzo”. Caratteristica poi è la tromba suonata da De Luce, che dà quel tocco straniante all’insieme, come dimostra egregiamente il fraseggio finale di “Red Barn”. Ci sono dati a sufficienza per crearvi più di qualche curiosità, credo.