“Terracava – Oberon Edition” il 23 luglio a Roma

Integriamo il comunicato stampa firmato dai nostri amici di Nephogram con un po’ del materiale relativo agli artisti coinvolti da noi pubblicato nel corso degli anni.

Terracava

Dopo lʼesperienza primaverile al Nuovo Cinema Palazzo, torna Terracava Fest – Echi e Visioni dagli Abissi, rassegna di musiche “impossibili” a cura dellʼetichetta Nephogram Editions e della rassegna invernale Muradisuono, con un attenzione particolare alla sperimentazione acustica e ai territori di confine tra noise – sound art – drone – ambient e nuove e antiche tecnologie applicate all’arte dei suoni. Terracava è una spedizione metaforica all’interno delle cavità terrestri, alla ricerca di un mondo nascosto che vive al di fuori dei canali del mainstream. Nel nuovissimo spazio dell’Animal 21 (Via di Portonaccio 21, Roma) tra un fresco giardino e unʼarea interna, mercoledì 23 luglio – dalle 19.00 alle 4.00  Terracava propone selezioni ambient/IDM a cura di Caesar Orree, dj cresciuto nell’area underground capitolina, i beat etnico-ipnotici di TEIUQ (progetto nato da una costola dei Quiet Ensamble, collettivo artistico con base al Pagliaio), il progetto elettroacustico uBiK del chitarrista Marco Bonini, le evoluzioni randomico digitali dell’artista audio/visivo Franz Rosati, il beat dronico con sfumature mediorientali di Mai Mai Mai, lʼoscurità tecnologica e apocalittica di Rocco Cavalera e, per chiudere in bellezza, la techno dura e pura del giovanissimo combo TDM/SLM, formatosi all’interno dello IED di Roma.

Più di 7 ore di musica.

23 luglio 2014.

Ingresso gratuito fino alle 22.30, 3 euro dalle 22.30 in poi.

Così nasce questo progetto: è impostato sull’idea di guardare al mio passato per riscoprire radici, ricordi, esperienze perse nel tempo. Pensato come un viaggio (via mare, nel Mediterraneo). Per far questo, quindi, tutto parte da registrazioni che metto su nastro e su cui costruisco le sonorità che più “sento” adatte, usando un synth analogico, uno digitale e un sequencer. Il volto coperto è legato alla ricerca delle radici, è dunque la ricerca di un volto che ancora non c’è, che non conosco.

Toni Cutrone (Mai Mai Mai)

Non sono un seguace delle teorie sul “digitale-freddo / analogico-caldo”, penso che sia tutto in mano a chi utilizza uno strumento e in quale modo.

Franz Rosati

L’artwork sembrerebbe mostrarci delle radici e una stella marina, come a dire che il disco è una navigazione verso le proprie origini (c’è spesso il mare in sottofondo, i titoli sono in greco, Toni è calabrese…). Trattandosi di un esordio solista, è probabile che rappresenti un po’ anche la scoperta del proprio suono, al di fuori di band, progetti, etichette. L’album, grossomodo, origina da strumentazione analogica, perché il Signor NO=FI Recordings fa parte di un giro affezionato all’oggetto, al tatto e soprattutto alle loro imperfezioni.

Fabrizio Garau su Theta di Mai Mai Mai

Franz, come ho scritto a suo tempo, in realtà è un malvagio. È un insegnante serio, il suo strumento è un asettico laptop attraverso il quale trasfigurare il materiale di partenza (field recordings e non solo), ma è parecchio nordico nell’approccio, nel senso che se c’è da fare qualcuno a pezzi, potete chiamare lui.

Fabrizio Garau su Ruins di Franz Rosati

Terracava