TACK AT, Whelm

I Tack At sono un progetto emiliano di lunghissimo corso, che negli anni ha fatto propri generi come wave, electro, funk e rock. Non dirò chi sono, tanto lo hanno scritto ovunque, né fingerò di conoscere i loro lavori precedenti, purtroppo sempre fuori dal mio radar. Quello che fanno in Whelm, in apparenza, è prendere i loro pezzi potenzialmente più commerciali e sfregiarli da qualche parte, quasi come per assicurarsi che chi passa in negozio compri la cosa più integra lì vicino. Tutto questo sembra divertirli tanto. Soprattutto arrivando verso la fine del disco, ad esempio a “Punk’s In The Bank” ed “Employee Of The Month”, il sospetto diviene certezza. Insomma, questi uomini sono potenzialmente capaci di essere i Depeche Mode italiani (“Monochrome”, “Jacques Le Noir”), ma non gliene importa nulla. Anche quando prevale l’elemento funky, c’è sempre qualcosa di “sardonico” in loro e di-storto  nei suoni, tanto che se li sente Al Jourgensen è possibile che li chiami nei Revolting Cocks, ospiti femminili comprese: di sicuro gli piacerebbero “Sockola”, sfacciatissima, e “Teenage Vegeterian Vampire”. Quindici canzoni per un’ora di disco sono forse un po’ troppo, ma bisogna ammettere che nessun pezzo è davvero da eliminare.

Tracklist

01. Awoke
02. Thousand Year Stare
03. Monochrome
04. Jacques Le Noir
05. Everybody Needs Somebody (Else) To Love
06. Callboi
07. Ersatz Kultur
08. Atlantis Babylon
09. Sockola
10. Trysexual
11. Lovedrone
12. Punk’s In The Bank
13. Employee Of The Month
14. Teenage Vegetarian Vampire
15. Skoofus