SSS, LIMP.GASP.COLLAPSE.

SSS, LIMP.GASP.COLLAPSE.

LIMP.GASP.COLLAPSE, nuovo lavoro degli SSS, si apre subito con un ricco patchwork di influenze e sapori, a sottolineare la natura autenticamente crossover di una band attiva da quasi dieci anni e ormai rodata, eppure si avverte anche forte la sensazione che manchi la spinta giusta, che l’energia si smorzi contro gli scogli e non riesca a tracimare. La botta c’è, ma fin troppo spesso si assiste a un reiterare la preparazione al salto, la voglia di trattenere la furia per dare quanta più potenza possibile all’affondo: c’è il riff thrash, il giro di basso hc, il groove metal anni Novanta, lo stacco mosh, il tutto da manuale ma poco coeso e coinvolgente, così che spezza troppo la corsa e dà l’idea di un troppo che schiaccia l’insieme. Buoni spunti e momenti felici ce ne sono, per carità, ma ci sono anche “celodurismo” e voglia di impressionare oltre il lecito, e manca la fluidità che permetta di bangheggiare in modo ottimale. Soprattutto, appare evidente come il numero eccessivo di cambi di tempo e le molte interruzioni nel fluire dei brani finiscano per spuntare quello che sarebbe dovuto (potuto) essere un disco a cavallo tra New York, Venice e la Bay Area, con una punta di Inghilterra a dare colore. Alla fine si fa indigestione e si rivolge lo sguardo altrove, perché qualcosa rende il nuovo parto degli SSS troppo pesante da digerire, prolisso nel suo non decidere mai da che parte stare, quindi si arriva a fine corsa spossati, ben poco desiderosi di rigettarsi nel pit. Peccato, perché le idee ci sarebbero, ciò che manca è l’amalgama perfetto e un pizzico di “less is more”.

L’album attualmente è in streaming su Metal Injection.