Due “sleep concert” in due mesi, protagonisti Rocchetti, Gea Brown, Beauchamp, Aldinucci, Boccardi, Sadi, Tomoko Sauvage

Riceviamo e pubblichiamo.

Sadi, foto di Emma Innocenti

Il corpo ha la funzione di assicurare questa metamorfosi: trasforma le idee in cose, la mimica del sonno in sonno effettivo.

Maurice Merleau-Ponty
Fenomenologia della percezione

SLEEP CONCERT
a cura di Gea Brown

Un concerto notturno che trasforma l’opening della mostra Inside Lottozero in un evento di 12h non stop, dal tardo pomeriggio alla mattina.

17 settembre 2016, Kunsthalle Eurocenter Lana, nell’ambito di Transart Festival
15 ottobre 2016, Lottozero/textile laboratories, Prato

Il format del concerto notturno, pensato per essere fruito in una condizione di sonno parziale o totale, nasce negli anni Ottanta con le performance di Robert Rich, tra i più importanti compositori nell’ambito della musica ambient. Per otto ore consecutive nei suoi set Rich modula, con strumenti acustici ed elettronica, tessiture sonore dilatate e rallentate, interessato a creare un’atmosfera più che un discorso prettamente musicale, un ambiente sonoro capace di agire sul nostro sistema percettivo, resettandolo su coordinate interiori. Dormire cullati nel suono diventa allora un oscillare tra stati di sonno e stati di veglia. L’attenzione scivola su quelle visioni che emergono da uno stato di semi-coscienza: immagini ipnagogiche vivide e intense. Si diventa più coscienti dei propri sogni.

Sleep Concert proposto all’interno di Transart Festival e il mese successivo durante l’opening degli spazi di Lottozero a Prato, è un concerto che si dispiega per tutta la notte, un susseguirsi ininterrotto di live set pensati per costruire un ambiente sonoro immersivo, che si fonde con l’esperienza del sonno del pubblico. I sei musicisti invitati a prenderne parte costruiscono ciascuno con il proprio linguaggio musicale una tranche temporale di questa esperienza notturna.

La transizione verso il primo sonno è affidata al live di Claudio Rocchetti, che nei suoi set manipola diversi fonti sonore registrate, feedback e oggetti, producendo un suono denso e spugnoso che incanta e ipnotizza. Nei set successivi la materia sonora, di matrice acustica e elettronica, si fa più sottile e rarefatta: Gea Brown crea un amalgama di suoni campionati da dischi, evocativo e a tratti quasi narrativo; Paul Beauchamp costruisce drone eterei e contemplativi con strumenti a corde, archetto e sega musicale; la natura elettroacustica del lavoro di Giulio Aldinucci (sostituito a Bolzano da Alberto Boccardi) dà luogo ad un paesaggio sonoro, alla ricerca di una risonanza emotiva che culmina nello studio di Sadi sugli effetti che determinate frequenze armoniche hanno su certi organi del corpo umano.

L’ultimo set, dell’artista giapponese Tomoko Sauvage, è quello che conduce al risveglio, attraverso suoni cristallini ed eterei ottenuti con la percussione e lo sfregamento di vasi e ciotole di porcellana colmi d’acqua, con microfoni (idrofoni) posti all’interno e in prossimità di essi.

Rispetto ad una concezione del sonno consolidata, che vede nell’atto del dormire solo la controparte necessaria allo svolgimento di una più importante produttività diurna, Sleep Concert predispone ad un’esperienza di natura diversa: permette la condivisione di un tempo di carattere altrimenti privato e delimitato entro le mura della propria abitazione, riscopre il corpo come ultimo baluardo contro la frenesia della società digitale, come terreno su cui sperimentare, immersi nella dimensione sonora, una propria dinamica interiore nel gioco metamorfico tra stati diversi: sonno profondo, ascolto, veglia cosciente, visioni, assopimento, dormiveglia, meditazione, sogno.

Il concerto, in entrambe le sedi di Bolzano e Prato avrà luogo durante l’inaugurazione di Inside Lottozero, una mostra che indaga l’utilizzo della materia tessile nell’arte contemporanea attraverso le opere di 13 artisti italiani e internazionali, facendone emergere la versatilità come medium capace di veicolare linguaggi artistici diversi tra loro: pittura, scultura, fotografia, installazione, performance, suono e video, accanto a forme espressive più tradizionalmente legate al tessile come costume, arazzo e soft sculpture.

Tra gli artisti che lavorano con il suono si segnalano Aldo Lanzini, che si muove sul crinale tra happening e performance e costruisce scenari di astrazione e straniamento che il pubblico è invitato ad abitare, indossando le sue coloratissime maschere realizzate a uncinetto, e l’austriaca Kathrin Stumreich che con la sua Fabricmachine traduce in suono le proprietà fisiche del tessuto che viene fatto scorrere all’interno di una macchina dotata di sensori luminosi.

Centro di convergenza dell’evento è l’installazione site-specific di Arianna Moroder, un’opera che disegna lo spazio di azione dei musicisti coinvolti nel concerto e insieme funziona da dispositivo relazionale che invita il pubblico a prepararsi per la notte, essendo costituita di stoffe e tessuti che poi verranno usati come giacigli e coperte. Un’installazione che si disfa e contemporaneamente prende forma nel corso della notte, nel modo in cui le persone ne faranno uso.

La scelta di programmare uno Sleep Concert come parte integrante della mostra è il tentativo di ribaltare la questione teorica sul piano dell’esperienza, così che la riflessione scaturita dalle opere venga vissuta durante l’evento notturno come una metamorfosi tra stati percettivi diversi: sonno, veglia, dormiveglia, meditazione, ascolto, sogno.

Il progetto espositivo è a cura di Alessandra Tempesti, storica dell’arte e sound artist (Gea Brown), in collaborazione con Arianna e Tessa Moroder, fondatrici di Lottozero.

Lottozero/textile laboratories (www.lottozero.org) è uno spazio polifunzionale dedicato alla ricerca, alla sperimentazione, alla prototipia e allo scambio d’informazioni nel campo tessile. Il centro ospiterà un laboratorio con macchinari per la progettazione tessile, uno spazio espositivo per mostre ed eventi e un open studio che verrà affittato a designer, artisti e artigiani. Lottozero ha l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo di talenti emergenti con collaborazioni e residenze creative e rivitalizzare uno dei principali distretti tessili d’Europa, Prato.

Lottozero nasce in un edificio dal fascino industriale appena ristrutturato, da un’idea di due sorelle mezze bolzanine mezze toscane, Tessa e Arianna Moroder; esso inaugura i suoi spazi in Via Arno 10, a Prato, il 15 Ottobre con un evento composto da una mostra e un concerto che avranno luogo nell’arco di 12h, dal tardo pomeriggio alla mattina del giorno dopo. 

Contatti

Tessa Moroder
Co-founder e CEO Lottozero
Mail tessa@lottozero.org
www.lottozero.org

Biografie musicisti

Claudio Rocchetti (vive e lavora a Berlino)

Claudio Rocchetti è una delle figure centrali nella scena sperimentale europea dell’ultimo decennio. Oltre ai suoi progetti in solo è parte di ¾HadBeenEliminated con Valerio Tricoli e Stefano Pilia, del duo Olyvetty con l’artista visivo Riccardo Benassi e del quartetto psichedelico-tribale In Zaire, che comprende il duo G.I.Joe e Stefano Pilia. Tra i musicisti con cui ha sviluppato in passato delle collaborazioni: Jooklo Duo, Klaus Janek, Mattin, Bowindo, Fabio Orsi, Maurizio Bianchi.
Il suo lavoro è una sorta di pastiche concreto di suoni, risultato di una manipolazione live di dispositivi hardware, feedback provenienti da giradischi e altre fonti registrate, oggetti auto-costruiti.
Ha pubblicato dischi e cassette con Hundebiss, Hapna, Die Schachtel, Presto?!, Soleilmoon e Holidays Records.
Con Kam Hassah ha fondato Musica Moderna, una label dedita a ricerche nei campo del field recording, sound art e sound poetry.
Nel 2015 ha composto con Andrea Belfi la sonorizzazione per il lavoro di Aldo Tambellini nel Padiglione Italia della 56° Biennale di Venezia.

www.claudiorocchetti.com
claudiorocchetti.bandcamp.com

Giulio Aldinucci (vive e lavora a Siena)

Attivo da anni nell’ambito della sperimentazione musicale elettroacustica, la sua ricerca si focalizza su tecniche di sintesi diverse e sulla riflessione sul paesaggio sonoro.
Dal 2012 ha pubblicato diversi album usciti su varie etichette internazionali: Tarsia (Nomadic Kids Republic, GB/JP, 2012), Aer (Dronarivm, RU, 2014), Spazio Sacro (Time Released Sound, USA, 2015), The Prelude To, con Pleq (Long Story Recording Company, AUS, 2015), Yellow Horse (Manyfeetunder-concrete, IT, 2015), Aghoraphonia, con Francesco Giannico (Dronarivm, RU, 2016).
Oltre alla partecipazione a numerose compilation (tra le quali Home Normal Elements e The Wire Tapper) e lavori collettivi, ha composto musica per performance teatrali, video arte e cortometraggi, vincendo vari premi e ha contribuito alla realizzazione di installazioni, come Sounding Door (parte del progetto Talking Doors di Julijonas Urbonas), opera vincitrice dell’Award of Distinction in Interactive Art al Prix Ars Electronica 2010.
Nel giugno 2013, insieme ad Attilio Novellino, ha lanciato il progetto “Postcards from Italy”, realizzato dall’Archivio Italiano Paesaggi Sonori e Gianmarco Del Re. Il progetto consiste in un cd pubblicato da Oak Editions, un’istallazione presso la galleria SoundFjord (Londra) ed una performance al Cafè OTO (Londra).
Nell’ottobre 2013 la sua composizione Come il mare è stata inclusa nel cd realizzato dal centro di ricerca musicale Tempo Reale “Sound at work – Musica elettronica e mondo del lavoro”.

www.giulioaldinucci.com

Alberto Boccardi (vive e lavora tra Milano e Il Cairo)

Ingegnere e musicista elettronico, Alberto Boccardi si è laureato in ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano, ha poi conseguito un diploma all’Accademia Internazionale di Musica del Conservatorio di Milano.
Il suo lavoro è fondato sulla interazione tra strumenti acustici e elettronica, a cui spesso si aggiungono voci e field recordings come ulteriori elementi di un pensiero compositivo di natura quasi sinfonica.
Ha al suo attivo diverse produzioni uscite per Fratto9 Under The Sky, Oak Editions, Important Records (Cassauna), Monotype/Catsun, Alt.vinyl. Ha preso parte come chitarrista nella performance di Ben Frost Music for 6 guitars (MITO Festival, Milano, settembre 2012). Con Lawrence English ha realizzato uno split in 12”, pubblicato da Fratto9 Under The Sky.
I sui tour lo hanno portato in Europa, Russia e Nord America, suonando tra gli altri con Lawrence English, Barn Owl, Mika Vaino, Lorenzo Senni, Nicola Ratti, Attila Faravelli, Witxies.
Per il 2016 è prevista l’uscita per l’etichetta Boring Machines di un lavoro realizzato in trio con Antonio Bertoni e Paolo Mongardi.
È il fondatore dello spazio Standards a Milano, realtà indipendente di ricerca e sperimentazione sul suono e la musica.

www.albertoboccardi.com

Paul Beauchamp (vive e lavora a Torino)

Paul Beauchamp ha cominciato la sua carriera ai piedi dei Monti Appalachi della North Carolina nei primi anni Novanta sperimentando con tape loops, field recordings, oggetti e strumenti sonori improvvisati all’interno del gruppo d’arte Diviner.
Dopo anni di attività nella scena “home taper” diventa cofondatore del collettivo internazionale di artisti e musicisti Radon, con il quale crea il progetto di industrial noise tribale Sikhara, che lo vede  coinvolto in un tour attraverso l’America, l’Europa e l’Asia durato diversi anni.
Il suo interesse nella sperimentazione e manipolazione sonora lo ha portato a passare dai tape loop domestici e i field recordings al mondo dei suoni di sintesi generati dal computer, fino alla ricerca acustica e all’uso di fonti sonore quali l’armonica a bocca, la sega musicale e l’Appalachian Dulcimer, strumenti che usa nelle sue performance in solo e con Almagest! e Blind Cave Salamander, gruppi formati in seguito alla sua trasferta a Torino, così come in altri progetti musicali e teatrali. Ha avuto occasione di collaborare, in studio e dal vivo, con diversi musicisti dlla scena internazionale, tra cui Johann Johannsson, Colin Potter, Steve Stapleton, Jochen Arbiet, Fabrizio Modonese Palumbo e Julia Kent.

Pondfire è il suo ultimo disco, uscito in vinile per l’etichetta Boring Machines nel 2105.

paulbeauchamp.bandcamp.com/releases 

Sadi (vive e lavora a Prato)

Percussionista di formazione, Sadi (Samantha Bertoldi) è una compositrice di musica elettroacustica e strumentale.
Da alcuni anni concentra le sue ricerche sulla percettibilità della musica come fenomeno cognitivo ed emozionale, attraverso un’indagine sulle frequenze armoniche che si sviluppa nel controllo progressivo dell’onda sonora e delle sue vibrazioni.
Attualmente è impegnata nella composizione di colonne sonore per performance e produzioni di teatro e danza contemporanea.

Tra le sue recenti produzioni in ambito teatrale e performativo: CON-FINE, SYS Company, Firenze; Matrioska, Raissa Aviles Project, Teatro Dimitri, Locarno; Improve, Compagnia Ran Network, Prato; 100 Scale, con sculture di Ignazio Fresu, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; Amoria, coreografia di Francesco Mangiapane, Teatro Moderno, Agliana-PO; Kőszeg, regia di Costantini Ledwina, OperaRetablo, Bellinzona, Svizzera, Vibes; Fondazione Luigi Tronci, Pistoia (SBM/Gene Recordings/Claudio Macchia 2015).

soundcloud.com/sadi-musique
youtube.com/watch?v=ak_OdC238F0

In occasione dello Sleep Concert, Sadi presenta in anteprima la sua nuova produzione 7 Coeli.
La performance si articola in sette visualizzazioni sonore, emesse tramite piattaforme elettroniche e strumentali (tra cui uno strumento a corda appositamente costruito e messo a punto da Sadi).
Il progetto deriva da una ricerca su particolari frequenze armoniche e sugli effetti che queste possono innescare nel corpo umano, da un punto di vista vibrazionale ed empatico/simpatico.
Si tratta di uno studio che Sadi ha messo in atto nei sui recenti lavori, verificando nell’attualità del momento performativo quella reciproca influenza tra campi magnetici del corpo umano e fonti sonore esterne, tale da innescare un processo di risonanza, che modifica ed eleva la qualità dell’ascolto, e del proprio stato interiore.
Una condizione che durante l’esperienza di abbandono e rilassamento psicofisico del sonno porta ad una sintonia tra i partecipanti, come risultato di una effettiva sintonizzazione di frequenze.

Gea Brown (vive e lavora a Prato)

Con un background come storica dell’arte, Gea Brown ha sviluppato un personale approccio al djing, in cui differenti filoni musicali del passato e del presente si intrecciano fino a plasmare il mixtape come un collage di suoni che acquista una sua autonomia compositiva. Nei suoi set musica elettronica degli esordi e minimalismo entrano in dialogo con le ricerche contemporanee in campo elettronico e elettroacustico, secondo una visione trasversale che attinge anche a musica etnica, noise e tribalismi, con una predilezione per l’elemento vocale proveniente da spoken word e sound poetry.
Ha creato live set e sonorizzazioni ambientali per designer e artisti che lavorano con danza, teatro, performance e videoarte. Da alcuni anni collabora con Sync, una piattaforma dedita alla sperimentazione audio video, con base tra Firenze e Pistoia. Dal 2010 è parte del duo Alpin Folks.
I suoi live set sono stati presentati in spazi culturali e centri d’arte contemporanea (Triennale di Milano, Palazzo Strozzi, Istituto Svizzero di Roma, Museo Marino Marini, Villa Romana), rassegne e festival di musica sperimentale (International Feel, S/V/N, Terraforma).

www.extrasync.net/artists%20gea%20brown.htm
soundcloud.com/gea-brown

Tomoko Sauvage (vive e lavora a Parigi)

Tomoko Sauvage è una musicista giapponese che da anni lavora con waterbowls, vasi e ciotole di porcellana di misure differenti, riempite con acqua e fatte risuonare attraverso l’utilizzo di idrofoni (microfoni in grado di funzionare sott’acqua). La sua musica è il risultato di una sottile orchestrazione di suoni ricavati da gocce d’acqua, lievi onde e gorgoglii  provocati con le mani dentro i vasi, uniti ai feedback sonori provenienti da questi stessi bordoni e armonici naturali. Tutto il lavoro ruota attorno al delicato equilibrio tra determinazione e indeterminazione, controllo compositivo e imprevedibilità di diversi fattori, come la casualità nello sgocciolamento dell’acqua, la particolare acustica dello spazio in cui ha luogo la performance, la fragile armonia creata con una materia fluida che evapora e cambia forma costantemente.

Sauvage ha tenuto performance e workshop in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone, in solo e in collaborazione con altri musicisti e coreografi. Le sue produzioni sono uscite per etichette come and/OAR (US), Aposiopèse (BE), Dokidoki Editions (FR). Nel 2011 ha realizzato un nuovo set di ciotole in porcellana durante la residenza presso La Pommerie in Francia, in collaborazione con il Ceramic Research Center di Limoges.

http://o-o-o-o.org
tomokosauvage.bandcamp.com