S / V / N / #4 (Chris & Cosey, Raime, Morphosis, Crono, Lorenzo Senni, Giuseppe Banfi)

Chris & Cosey in azione - credit Sara Scanderebech

Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

Quarta edizione di S/V/N, intitolata Savana Machines. S/V/N è una rassegna di eventi sul campo da poco più di un anno, ma già con un ricco palmarès di artisti ospitati (Sun Araw, Demdike Stare, Ninos Du Brasil), che questa volta, sempre con una line-up di tutto rispetto, ha come concept lo sviluppo e l’evoluzione della musica elettronica, partendo dalle prime sperimentazioni in analogico degli anni Settanta fino ad arrivare ai moderni set audio/visual.

In apertura si assiste alla chiacchierata tra Giuseppe “Baffo” Banfi, tastierista dei Biglietto Per L’Inferno e corriere cosmico per Innovative Communication di Klaus Schulze, e Fabio De Luca di Rolling Stone. La carriera dell’artista di Lecco viene ripercorsa dagli albori, tra cantine di amici, vetusti modelli di Farfisa e registratori a quattro piste da musei archeologici, fino ad arrivare ai giorni nostri e al nuovo progetto FrontEra in collaborazione con Matteo Cantaluppi, passando per il successo con i Biglietto (durante gli anni d’oro del prog rock italiano), la carriera da fonico (condita da qualche simpatico aneddoto), l’incontro con Schulze e la relativa svolta solista, infine l’abbandono delle scene nei primi anni Ottanta per dedicarsi a produzioni video. Una lecture dal sapore nostalgico, che ha inoltre dato la possibilità ai partecipanti di sentire un breve estratto dal disco di prossima uscita di FrontEra.

Dopo questo antipasto sarà la volta delle performance di – nell’ordine – Lorenzo Senni, Morphosis, Crono, Raime e “Carter Tutti“.

Il primo porta live parte della sua ultima fatica Quantum Jelly, un lavoro che mostra vene acid e IDM rimaste nascoste in Dunno (2010), con ancora reminiscenze abstract soprattutto in “XmonsterX”, che ricorda una “Nine” (da Amber degli Autechre) assai più spinta.

Assetto simile per Rabih “Morphosis” Beaini, che però esegue una performance più intuitiva e meno “calcolata”, durante la quale il suo stile da sperimentatore trova respiro in suoni inizialmente noise diluiti da synth in un continuo cambio di registri.

Altro cambio di location, questa volta sottoterra, e ci avviamo verso la tranche finale di esibizioni. Apre Crono con un intro che sembra uscito dal ricettacolo industrial sulla sopravvivenza alla guerriglia urbana, al quale seguono geometrie elettroniche alla Orphx, sottolineate anche dai video sullo sfondo. Dopodiché silenzio, poco, perché forse l’unico difetto di questa serata è il ritmo fin troppo spasmodico tra un’esibizione e l’altra e, mentre il cervello dei presenti è prossimo al collasso, si accinge a salire in cattedra il duo inglese Raime. Allucinazioni visive e fossili di dub incattiviti e abrasivi raschiano via qualsiasi velleità di tipo elettronico, rimane così un post-industrial dove riaffiorano i Core di Chants Of Race & Emptiness.

Ci si avvia alla conclusione con Chris & Cosey, membri storici del gruppo capostipite del genere industrial Throbbing Gristle. Invecchiare proprio non li spaventa, vent’anni e oltre di musica sono sempre difficili da compendiare, eppure questi due Peter Pan in poco meno di un’ora di live tirano fuori tutto il loro miglior repertorio anni Ottanta: diremmo di aver sentito “Driving Blind” e da TechnØ Primitiv le ammalianti “Misunderstandings” e “Silent Cry”. Sul finire c’è anche il tempo per saggiare il nuovo recentissimo singolo “Coolicon”… insomma: cosa si poteva chiedere di meglio?

svn