ROLY PORTER, Third Law

ROLY PORTER, Third Law

Il musicista britannico, che con Jamie Teasdale formava i Vex’d, approda alla newyorkese Tri Angle, dopo le uscite per la Subtext del sodale Paul Jebanasam (l’acclamato esordio Aftertime, la collaborazione con Cynthia Millar, presente anche in quest’album con la sua tastiera Onde Martenot, e l’ultimo Life Cycle Of A Massive Star). Tri Angle vuol dire nomi sulla bocca di tanti: Rabit, Jon Hopkins, Lotic, Vessel e The Haxan Cloak, tutta gente legata alle più recenti (e discusse) forme di elettronica tanto in voga negli ultimi anni. Il matrimonio con Porter è dunque pressoché consequenziale e il frutto è questo Third Law, che è un lavoro lungo, anche troppo forse, ma con spunti espressivi e stilistici degni di nota. L’incipit di “4010” pare rappresentare simbolicamente lo sgretolamento sistematico che sta vivendo la società globale odierna: fuori di metafora, e superando a destra le cosiddette teorie accelerazioniste alle quali a volte viene associata anche la sua musica, trattasi in sostanza di voglia di rappresentare uno sfaldamento (o l’inizio di una nuova era?), di creare insomma la perfetta colonna sonora per una problematica fase di passaggio, e non mi pare poco… Titoli come “Mass”, “In System”, “Departure Stage” (che possiede un finale maestoso) e “In Flight” (stridente e quasi para-industrial nel suo sferragliare convinto) parlano chiaro: servono a circoscrivere la sensazione di vivere sulla propria pelle, e nella maniera più cosciente possibile, questo cerimoniale livido e digitale nel quale siamo tutti più o meno coinvolti. Tornando a un livello più basso di interpretazione, Roly Porter lavora su piani affini al dark ambient (come fa ad esempio Haxan Cloak) in “Blind Blackening”, e di immersione negli antri più misteriosi dell’immaginazione, il senso generale è quello in sostanza. Siamo di fronte ad una forma di “elettronica critica”, dunque, che ha come base inquietudine e uso consapevole degli strumenti della contemporaneità a nostra disposizione. A conti fatti credo che il principale intento di Roly Porter resti quello di proporci un disco “profondo”.

Tracklist

01. 4101
02. In System
03. Mass
04. Blind Blackening
05. High Places
06. In Flight
07. Departure Stage
08. Known Space