Rhinoceros Fest Vol. 1, 4/4/2015

Gerda

Recanati, Circolo Dong.

Il Rhinoceros Fest è stato ideato dall’etichetta Icore Produzioni e dall’organizzazione no-profit CAVALCA-via, che intendevano e intendono dare spazio ad alcune realtà musicali – almeno in buona parte – familiari a chi legge The New Noise, per questo ci è sembrato giusto dare il nostro supporto in veste di media partner all’iniziativa e condividerne l’obbiettivo: “documentare il fermento di una scena che esiste e resiste alle tendenze ammutolenti del bel Paese”. Nonostante il tempo incerto e alcuni inevitabili ritardi (vista la scaletta pienissima), l’evento svoltosi il circolo Dong è riuscito a presentare un menù tanto ricco quanto importante per i nomi coinvolti e le molte realtà presenti, con tanto di spazio esterno per le distro,  le installazioni di Andre The Spider a fornire una cornice visiva al tutto e il dj set di Benty. Siamo passati dai giovani Jail Underdog di Fabriano, auto-definitisi country-punk, ai tellurici Meatball Explosion, ormai una certezza quanto si tratta di scaldare il palco e aumentare l’energia fino a livelli di guardia, dagli sghembi e urticanti Ludmilla Spleen agli hardcorer emozionali  Yo Sbraito, sempre più oliati e precisi nelle loro esibizioni, dagli incredibili Gerda, una macchina da guerra con pochissimi rivali quanto a precisione e potenza, alla rivelazione Hyperwülff, capaci di confermare quanto avevamo già detto a proposito del loro debutto e di sprigionare un volume di fuoco ben superiore alla semplice somma delle parti. Poi ancora i romani Leviathan, sempre più lanciati nel far collidere varie forme di hardcore in un vortice di nichilismo sonoro dalle tinte apocalittiche, per finire con i LORØ e una proposta di difficile classificazione, ma altrettanto facile da apprezzare, tra heavy riffing ed elettronica con abbondanti dosi di groove. Tutti questi ragazzi hanno saputo lasciare un’impressione positiva e si sono guadagnati gli applausi di un pubblico forse non numeroso, ma di certo attento e coinvolto. In breve, hanno dimostrato di meritare il loro posto in scaletta all’interno del festival e, in più momenti, hanno ribadito come non serva guardare fuori casa per trovare quanto di interessante e valido la scena indipendente possa offrire di questi tempi. Ciò che ha, però, maggiormente contribuito alla riuscita del festival è stata l’atmosfera conviviale e non competitiva che si è da subito instaurata, merito anche della location e della completa immersione nel verde della campagna circostante.  Insomma, anche se il sottotitolo della serata era “Vicini all’estinzione, duri a morire”, non possiamo che augurarci che l’ostinato rifiuto di arrendersi permetta la nascita di numerosi nuovi capitoli del Rhinoceros nei prossimi anni. Noi ovviamente saremo ben felici di presenziare e supportare.