PLAKKAGGIO, Ziggurath

PLAKKAGGIO, Ziggurath

I Plakkaggio hanno superato i dieci anni di vita e toccano oggi la soglia del quarto album, più qualche split e 7”: un lavoro dal nome imponente che sin dalla copertina celebra la passione della band per la scena metal anni Ottanta ed i suoi eroi, tanto da richiamare uno dei momenti più alti nella discografia dei numi tutelari Iron Maiden (per i dettagli c’è l’intervista). La vera festa, quasi una rimpatriata tra amici, comincia però solo quando si lascia andare la puntina e si apre un mondo di citazioni, richiami, tributi annegati a profusione all’interno di quella che è la summa di una strada tanto personale quanto orgogliosa delle proprie radici. Non si tratta solo di un atto d’amore per le coordinate musicali che hanno forgiato la passione dei tre, ma per gli stessi luoghi in cui sono cresciuti con le loro storie antiche e moderne, grandi e quotidiane, così si incontrano Mario e Silla, la battaglia di Sacriporto, ma anche il pub sotto casa, il nolo dei dischi le trasferte a Roma e tutto ciò che ha contribuito a delineare il loro universo. Sotto il profilo musicale, Ziggurath mette in scena uno scontro tra hardcore punk e metal finito agli antipodi di ciò che comunemente chiamiamo metalcore, perché i Plakkaggio non fondono moderne derive alla luce di un’ottica “post”, piuttosto cercano i sapori originali e li esaltano nel porli fianco a fianco, uniti da quella che viene da definire un’ottica working class affine (almeno all’epoca) alle due scene di riferimento. Quindi, Cock Sparrer vs Iron Maiden, ma anche Colonna Infame e Venom, senza dimenticare una spolverata di spirito black e pulsione iconoclasta (con “L’Anticristo”, parte conclusiva di una trilogia iniziata nei dischi precedenti). Se “NWOBHMOI!” è il manifesto con la sua resa definitiva a Paul Di Anno che alza la voce, risulta difficile scegliere un solo potenziale singolo tra i molti potenziali di Ziggurath. Oggi, infatti, i Plakkaggio portano a casa il loro disco più completo e a fuoco, non solo per il suo rappresentare ogni sfaccettatura della band, ma anche per la ricchezza di una scrittura solo all’apparenza lineare. Poi, al solito, tutto questo viene messo in secondo piano dalla contagiosa voglia di divertirsi e divertire che da sempre li contraddistingue, affogato da anthem che si ficcano in mente sin dal primo ascolto. Va da sé che molti non saranno in grado di goderne appieno, proprio perché incapaci di accettare la possibilità che sia davvero questo il punk hardcore

Tracklist

01. Piombinara
02. Sacriporto
03. Esumanazione
04. Missione Disagio
05. Diaspora
06. Il Vascello
07. Ziggurath
08. Proto Indo Europa
09. NWOBHMOi!
10. L’Antiticristo
11. I Nostri Anni