OMOSUMO, Omosumo

È pieno di riferimenti escapisti/trascendentali, venati di un certo orientalismo, l’immaginario del nuovo, omonimo full-length del terzetto palermitano, a due anni da un esordio, Surfin’ Gaza, che ben fece parlare di sé un po’ ovunque. Coerentemente, le intenzioni del gruppo di creare una sorta di viaggio sonoro ad alto tasso di psichedelia sono evidenti, anche se non sempre del tutto realizzate. Il connubio tra elettronica e istanze pop è di sicuro solido e vigoroso, tanto che in alcuni momenti pare di ascoltare una versione dei La Crus aggiornata agli anni ’10, e la volontà di arricchire la formula e rendere più articolate le composizioni rappresenta una strada meritevole di essere percorsa, ma dove il progetto perde aderenza è proprio in una certa mancanza di focus, di rigore e asciuttezza compositiva. Sembra che la band abbia tante idee, molte soluzioni, anche parecchio interessanti, ma che tenda a inserirle in sovrannumero e un po’ alla rinfusa all’interno dei 3-4 minuti canonici dei pezzi. A volte il gioco riesce, come in “Sui Tramonti Di Seth”, che inizia in stile Warp e prosegue con ritmiche simil-afro con assoluta nonchalance; e a volte invece bordate di synth, punteggiature di chitarra à la Pinback o progressioni atmosferiche si alternano senza un’apparente guida. Non un brutto disco, intendiamoci: l’indietronica degli Omosumo rimane generalmente efficace e suggestiva, specie se avete un debole per il versante più pop della cosa, ma un affinamento delle dinamiche rimane comunque auspicabile.


Tracklist

01. Madre Blu
02. In Cielo Come Gli Angeli
03. Un Po’ Di Te
04. Poco Prima Di Andare
05. Sei Rintocchi Di Campane
06. Tornerà La Polvere
07. Forse No
08. Sui Tramonti Di Seth
09. Sulle Rive Dell’Est