MSMIROSLAW, Rebirth Invocations – Ritual Chants For The Vulture Goddess

MSMIROSLAW

Continua la missione antropologica di Mirko Santoru e della sua Trasponsonic alla riscoperta della Sardegna pre-nuragica, quella vissuta all’ombra dei dolmen. Questa volta Mirko procede in solitaria, con solo un piccolo aiuto di Simon Balestrazzi: Rebirth Invocation è la nuova tappa di una ricerca etnografica realizzata attraverso sia i luoghi (la caverna Nasprias, già palcoscenico per l’album Maqom II), sia gli strumenti. Il protagonista, infatti, è un teschio equino – opportunamente preparato e processato – preso dai carnai a cielo aperto delle coste nord-occidentali sarde, luoghi predisposti proprio per la salvaguardia delle specie di avvoltoi locali. Questo teschio funge da tramite col quale raccontare tradizioni attraverso la tradizione stessa, lungo paralleli separati da epoche intere. Lontano quindi dalle sanguinolente e provocatorie esternazioni à la Zero Kama, il disco si snoda attraverso cinque canti per la Dea Avvoltoio, liturgici e celebrativi, di fattura ambient etnico/occulto. Avranno di che ascoltare tutti gli incontentabili ai quali non bastano le ormai saltuarie release dei Vasilisk o i nostalgici del mantra ascetico dei Sigillum S, c’è comunque personalità a sufficienza per non far finire questo disco nella pletora dei throat sing tibetani con mandolini curdi e scampanellii di sottofondo.

Rebirth Invocation è l’eremo dal quale Mirko Santoru lancia il grido atavico di una civiltà espropriata della sua terra, che stiamo rischiando di perdere, per sempre.

Tracklist

01. The End (Revelation Came)
02. Through Imbertighe (Tomb Of The Giants)
03. Jumis (Calls The Dyonisian Orgy…)
04. … And The Golden Houses’s Sacrifice
05. Till Ecstatic Resurrection (The Golen Is Risen)