MAKATON, Ra Ra Replica

MAKATON, Ra Ra Replica

Steve Bailey, dopo anni di silenzio come Makaton, torna sulla Token Records con Ra Ra Replica, che può entrare con pochi dubbi tra le migliori uscite dell’etichetta belga dello scorso anno, assieme a Ø [Phase], Surgeon e Inigo Kennedy.

Se prima di Leave Them All Behind Bailey era rimasto tra le mura della sua label Rodz-Konez, fucina sotterranea britannica che dà spazio a progetti altamente contaminati (dalla techno cupa di Tomohiko Sagae al rave occulto dei Death Abyss), sulla più rigida Token propone una techno old school cruda e maniacale. Le atmosfere da omicidio casalingo di “Lead You Astray” non tralasciano tuttavia una componente industrial cara alla Rodz-Konez: da un beat pulito strisciano fuori dal synth bassi acidi, incalzanti come coltellate, suoni minacciosi e insopportabili come unghiate sulla lavagna. Allo stesso modo “Night #1” passa subdolamente dalle sicurezze di un beat da dancefloor compatto a una suspense poco chiara di sequenze distorte lasciate vagare liberamente sulla drum machine, sulla quale poi prendono il sopravvento. Il pattern di “Spit To Lubricate” è più evasivo e si lascia attraversare da un synth rilassato e leggero come fumo, ma nel momento più disteso precipita di nuovo in un incubo accelerato tra ritmo forsennato e lame grattate, campionamenti indecifrabili e inquietanti. Dopo un’altalena allarmante di beat minimal letali e distorsioni accumulate a strati, “Dstabilise” è un lieto fine con un groove piacevole, con bassi rassicuranti e senza nessun colpo di scena.

Bailey sforna un ep che sa trarre il meglio dalle due etichette di provenienza, con una techno che sa plasmarsi e adattarsi al panorama attuale, godibile per l’affezionato e per chi si sta da poco affacciando sul baratro della musica elettronica, senza perdere l’originalità e l’ironia che lo contraddistinguono come producer.