M. GEDDES GENGRAS, Ishi

Ishi

Dell’ex sodale di LA Vampires, Robedoor e Pocahaunted (vi dicono qualcosa i nomi di Amanda Brown e del giro flippatissimo di casa Not Not Fun?) ci occupammo un paio di anni fa col nome di Personable, fautore di un’elettronica storta che ci piacque. Ora è la volta di questa uscita per una piccola label, la losangelina Leaving Records (Dntel, e l’amico Cameron Stallones/Sun Araw nel roster). Ishi, ispirato da una pubblicazione dedicata al membro di una tribù dei nativi americani dell’antropologa Theodora Kroeber, presenta tre pezzi in formato vinile (più un quarto, “Vigil”, inserito solo nelle versioni cd e digitali) che in questo caso sondano un terreno più affine all’ambient: l’ascetica title-track posta in apertura lo fa capire sin dalle prime battute. Si muove invece su di un solco più squisitamente “kraut”, ma sempre piuttosto etereo e come ovattato (altezza Tangerine Dream, più o meno) la traccia che contraddistingue l’intero disco, “Passage”, che infatti omaggia con devozione quelle atmosfere con discreta grazia esecutiva (stiamo parlando di synth modulari che svolazzano felici tra i fumi improvvisi, pensati per creare artatamente confusione ed euforia) e fa centro. Chiude la lunga “Treshold” (quasi venti minuti di fluttuanti andirivieni, sempre in modalità da ombrosa acid ambient), che non fa prigionieri, col climax del pezzo che aumenta in potenza col passare dei minuti. In fin dei conti nulla di particolarmente nuovo sotto il sole, ma fatto con passione, compresa la notevole copertina opera dell’artista Nicole Ginelli.

Tracklist

01. Ishi
02. Passage
03. Threshold