LUMINANCE RATIO, 25/4/2014

Luminance Ratio - foto di Laura Nozza

Torino, Studio O.F.F.

Bello commemorare il 25 aprile col concerto di uno dei gruppi più validi dell’underground di casa nostra, e per giunta a un orario che più comodo non si può (alle venti, quasi non ci credevo quando son venuto a saperlo).

Dei Luminance Ratio ci siamo occupati in tante occasioni, quindi vado sul sicuro anche se personalmente li conosco poco. Cade insomma a proposito questo live, che mi permette(rà) di capire (e di conseguenza apprezzare) meglio la musica del quartetto lombardo-piemontese. Mezz’ora appena di folate noise racchiuse in un coscienzioso modus operandi, veloce partenza con i ritmi che man mano aumentano la loro efficacia, e le macchine di Luca Sigurtà e Andrea “Ics” Ferraris, che fanno da apripista agli accordi reiterati delle chitarre di Gianmaria Aprile e Luca Mauri. Nel mezzo c’è spazio per un duetto di batterie: Ferraris e Mauri si mettono al centro dello studio ed accompagnano il resto del gruppo in quello che sembra una sorta di intermezzo più immediato nei suoni, posto quasi in modo da far “respirare”, seppur brevemente, il set. La sensazione è che i musicisti siano capaci di “improvvisare” (termine da usare con le molle) senza mai perdere la bussola, perciò a conti fatti di propriamente improvvisativo c’è meno di quello che sembra. Dicevamo del rigore, dunque: le strutture, le ritmiche, l’atmosfera, il tratto anche compositivo (perché no?), tutti gli elementi risultano pertanto vivi, quanto sfuggenti, visto che in fondo non siamo solo di fronte ad una forma rielaborata di kraut-rock, o di noise più o meno “liquido”, passatemi la banalizzazione. Di fatto la forza dei Luminance sta proprio in questo evocare i “generi” senza farsi sedurre dagli stessi. Concentrazione, interazione e forza espressiva, allora, si fanno tutt’uno con i presenti, devoti dell’ascolto trasognato (eravamo più o meno una ventina…) e testimoni di una registrazione ufficiale, visto che pare uscirà proprio un disco basato su questa speciale serata. L’operazione è resa possibile da coloro che gestiscono lo studio di registrazione torinese: Paul Beauchamp, Marco Milanesio, e Fabrizio Modonese Palumbo (Larsen).

A fine concerto me ne torno velocemente a casa, non senza aver prima fatto i complimenti a due elementi della band, e col vinile giallo di Reverie fieramente tra le mani.

Per la foto ringraziamo Laura Nozza.