LUCIANO MAGGIORE E FRANCESCO BRASINI, How To Increase Light In The Ear

How To Increase Light In The Ear

How To Increase Light In The Ear è il secondo lavoro per Boring Machines del sodalizio Maggiore-Brasini. Il primo, Chàsm Achanés, è uscito nel 2011: drone music concentrata sulle basse frequenze. Ai due (come spesso a Boring Machines) interessava il suono nudo e crudo, senza troppo intorno, il che finiva – in buona sostanza  – per gettarli nel mezzo di una stanza affollatissima, come già in molti hanno provato a spiegare. Questa volta si spostano su frequenze più alte, roba che taglia in due i timpani anziché sfondare lo stomaco, uscita adesso che Editions Mego ristampa Let’s Build A Pussy, tanto per dare un riferimento, anche se in questo caso non si usa – come fece Orcutt – il computer per ottenere il risultato finale, e le differenze si sentono.

How To Increase Light In The Ear è un disco freddo e sconfortante (è un complimento), il suono – proprio per il suo essere su di una precisa altezza – diventa sottile come un ago e buca l’orecchio seduta stante e senza dare giustificazioni. Nella seconda traccia, quando si torna anche a scendere su profondità lustmordiane, la combinazione tra imponenza e affilatezza ha il suo perché.

Qualcuno obietterà che non è nuovo, ma c’è gente che ascolta sempre dub perché adora i bassi tondissimi: questione di carattere, di orecchio, di scelte sul come vivere l’esperienza dell’ascolto, per cui – nel caso di queste sonorità estreme – c’è chi si compra senza battere ciglio tutti i dischi di Eleh, Carl Michael von Hausswolff o Lull. Più difficile capire se sia buona l’etichetta “sperimentale”, anche se si parla di un lavoro sul rapporto suono/spazio, che però è sempre stato una componente di queste musiche.

Per asceti.