LOSCIL, Sketches From New Brighton

Sketches From New Brighton

coast/range/arc, uscito eccezionalmente per l’ottima Glacial Movements di Alessandro Tedeschi/Netherworld e non per l’istituzione Kranky, aveva mostrato la versatilità compositiva di Scott Morgan e – ancora una volta – il suo legame col paesaggio canadese. New Brighton, non a caso, è la “culla” di Vancouver, il primo nucleo dal quale la città ha preso forma: da essa, dal suo parco e dalla sua vista sull’oceano nascono questi disegni ambientali di Loscil. Oltre alla consueta sapienza nel plasmare ed estendere i suoni all’infinito, c’è anche il ritorno alle pulsazioni di basso, che calano il disco in un’atmosfera a volte quasi dub/chill out, altre quasi dub-techno (à la Porter Ricks). Sketches From New Brighton trasmette serenità e pace, quasi come se rappresentasse un luogo di raccoglimento per Scott. Sono stati d’animo velati talvolta da una certa malinconia e – in alcuni frangenti – da una certa inquietudine. Morgan, del resto, è maestro dell’indefinito e del vago, per di più ultimamente sembra essere nella piena padronanza dei propri strumenti espressivi, che sono del resto gli stessi che gli danno da mangiare nella vita quotidiana. Probabilmente è a partire da questo punto che si entra nel soggettivo, perché dalle mie parti si preferisce meno professionalità e più deragliamento, mentre altrove questa misura potrebbe essere apprezzata. È chiaro che un classico pezzo ambientale come “Fifth Anchor Span” – struggente – spiega perché Loscil va collocato tra i nomi importanti in campo elettronico di questi anni, al di là del gusto personale.

Tracklist

01. Khanahmoot
02. Hastings Sunrise
03. Second Narrows
04. Container Ships
05. Coyote
06. Collision of the Pacific Gatherer
07. Cascadia Terminal
08. Fifth Anchor Span
09. Prairie Trains