LILI REFRAIN + 70FPS & A SPIRALE, 14/12/2013

Lili Refrain

Jesi.

Jes! Days è un festival dedicato dal Comune di Jesi (AN) alle imprese culturali e ricreative. Giunto alla quarta edizione, vede due dei tre giorni affidati per la parte musicale a Hot Viruz, che il 13 porta Von Tesla, e a Bloody Sound Fucktory, che nella serata di sabato offre al pubblico Lili Refrain impegnata nella presentazione del nuovo album Kawax. La cornice è il piano seminterrato del vecchio mercato delle erbe, il che vuol dire uno spazio imponente con altissimi soffitti a volta, quasi si trattasse delle navate di una chiesa. Ambientazione suggestiva, dunque, così come suggestiva è la proposta del duo 70fps + A Spirale (ovvero Andrea Saggiomo e Mario Gabola), che apre la serata con proiettori super8, pellicole preparate, effetti luce, vecchi altoparlanti e altra strumentazione auto-costruita. I suoni che escono seguono le coordinate di un rumorismo scarno e feroce, seppure affascinante proprio per la connessione con le immagini proiettate e con l’approccio estremamente fisico con cui i due affrontano la costruzione del live.

Una breve pausa per liberare spazio e il palco è in mano a Lili Refrain, che arriva alle spalle del pubblico munita di sonagli e inizia il set con la sola voce prima di imbracciare l’amata chitarra, anzi, una delle due che alternerà oggi. Molti dei presenti si siedono per terra, gli altri si raccolgono intorno a sottolineare l’atmosfera intima nonostante l’ampiezza della sala, tanto da dare l’idea di una piccola isola a sé indifferente a chi si attarda a parlare al bar o resta a guardare da una maggiore distanza. Proprio questo mood da riunione di famiglia permetterà alla serata di alternare musica e chiacchiere, con Lili Refrain prodiga di aneddoti che introducono e spiegano brani vecchi e nuovi, estratti dai precedenti due lavori e soprattutto dal recente Kawax (vero e proprio fulcro della serata), che l’artista vorrebbe presentare nella sua completezza. Purtroppo, quando ancora mancano vari brani e i presenti sono ormai invischiati nella tela tessuta con voce e chitarra, il concerto viene forzatamente interrotto in ragione dei rigidi limiti di orario imposti dal Comune, un vero peccato perché – nonostante l’ora già trascorsa – la voglia di arrivare fino in fondo e ascoltare tutti i nuovi brani è/era davvero tanta. A parte questo neo legato alle regole di simili manifestazioni dal carattere ufficiale (Lili o i sempre disponibilissimi ragazzi della Bloody Sound non c’entrano), non si può che parlare di una serata perfettamente riuscita, con una musicista sempre più intrattenitrice completa e a suo agio nel ruolo di cantastorie per voce e sei corde, anche grazie alla sua peculiare abilità nell’abbattere qualsiasi barriera tra palco e platea, come quando fa una dedica, scende per suonare di fronte ai singoli spettatori o condivide un ricordo come se stesse parlando con degli amici di vecchia data. In fondo, la magia sta tutta in questo perfetto mix di tecnica e passione, che è sia amore per la musica, sia desiderio di viverla insieme gli altri. Alla prossima…

(foto di Ludovica Galeazzi)