LEGION OF ANDROMEDA, Iron Scorn

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Quando vedi la copertina e ti viene in mente Filth degli Swans, non sai ancora di aver capito quasi tutto. La linea di sangue è quella: prima il Michael Gira degli inizi (ma anche quello di adesso, volutamente ripetitivo fino allo sfinimento), poi i Godflesh, fino ad arrivare alle riletture che di entrambe le band sono state fatte in questi ultimi anni. I Legion Of Andromeda sono in due, uno giapponese e uno italiano (si direbbe che entrambi vivano a Tokyo): il primo si occupa di tutta la parte strumentale, cioè in buona sostanza chitarra e drum machine, il secondo della voce e dei testi. Il loro esordio esce per At War With False Noise in Europa, il che è un’altra spia della componente industrial del loro sound, ma anche di un certo fastidio per ogni tipo di moda, comprese quelle che possono attecchire in ambito underground, inoltre è registrato – a proposito di gente poco interessata a piacere – addirittura da Steve Albini. Tutto il disco sostanzialmente si basa quasi su di una sola sequenza di drum machine, ovviamente il più meccanica possibile, caratterizzata sempre da un suono più alto regolare e in tutto e per tutto simile al martellare d’un fabbro. Non è così per quanto riguarda la chitarra, anche se la pasta densa e pesante è sempre la stessa, sia che a qualcuno ricordi lo sludge, sia che a qualcun altro ricordi il death metal più lento e soffocante. La voce, infine, è il gorgoglio lontano di qualche bestione sgozzato. Discreto esordio, ma occhio in futuro a non scambiare la monotonia esteticamente voluta con la mancanza di idee.