L’album di Kangding Ray su Stroboscopic Artefacts (Hyper Opal Mantis) esce il 24 febbraio

Ormai con David siamo abituati a dare l’annuncio.

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La tensione tra naturale e artificiale, corpo e mente, è un tema centrale nelle musica elettronica, in particolare nella techno, in cui diventa un mezzo per creare, focalizzato sulla tecnologia e sull’interazione con le macchine, sul contrasto con la risposta emozionale al suono, col rito mistico della danza collettiva e con l’ethos di liberazione e tolleranza incorporato in questa cultura.

Navighiamo in un mondo di piaceri pianificati, di movimenti e abitudini di consumo che vengono monitorati e statisticati, di false rappresentazioni della realtà, ulteriormente peggiorate dalla nostra attenzione ridotta, da una serie di interpretazioni culturali sbagliate e da una politica manipolatrice.

Semplificazioni manichee sono usate per creare odio e paura per ottenere il potere e imporre limiti alla libertà, mentre la fede irrazionale nella crescita continua, sempre più slegata dalla natura, porta alla distruzione dell’ambiente.

La nostra percezione sensoriale primitiva, molto più astratta, emotiva e sensuale, ci fa vedere il mondo come un regno ambiguo di cui siamo parte, non controllori: una rete complessa di forze che interagiscono e di percorsi enigmatici, una matrice di desideri sovrapposti. Ricostruire i nostri legami con la natura, riconnettere i nostri sensi e diffondere amore diventano un atto essenziale di resistenza.

Hyper Opal Mantis è un trittico su tre stati di desiderio ed è anche il primo lp per Stroboscopic Artefacts.
Hyper è la lussuria primaria, sensuale, Opal è la catarsi emozionale, un beato desiderio d’amore, Mantis, come l’insetto da cui prende il nome, è l’attrazione distruttiva e fatale.

“Epsilon” è il primo assaggio di Hyper Opal Mantis.

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