JOSH MASON, The Conduit

Josh Mason

Decenni fa si sarebbe dovuto far capo alla Recommended Records di turno per poter mettere le mani su produzioni extra-europee o altro, ma adesso, nell’era informatica, da qui a qualsiasi lontanissimo entroterra intercorre lo stesso tempo di un click: una grande possibilità per avventurarsi dove meno abitualmente ha modo di cadere lo sguardo delle indicizzazioni web. Può esistere allora qualcosa di meglio per chi scrive (o almeno ci prova ) di musica che raggiungere lidi discografici pressappoco sconosciuti (almeno qui da noi) e fare scoperte come queste? Retorica scontata a parte, imbattermi nel tale Josh Mason  – sul Bandcamp di quella stessa Scissor Tail che sempre di recente ha pubblicato una tape per i Grizzly Imploded – è stata la mia personale scoperta del mese. Conduit è semplice e genuina “sperimentalità”, non lontana da una certa sound art, che qui però poco mantiene di quelle concezioni tutte (troppo) cervello e niente muscoli e che, sotto le mentite spoglie lo-fi e glitch memori del William Basinski dei nastri magnetici erosi di The Disintegration Loops, cela un corpo drone diafano nel quale scrutarvi è, per gli appena venticinque minuti di ascolto, pura pace uditiva.

Solita edizione carbonara su cassetta già sold out, un grazie allora al digital delivery… e a Josh Mason soprattutto.