INVOKER, Aeon

INVOKER, Aeon

Gli Invoker giungono al secondo lavoro sulla lunga distanza, dopo New Age del 2013. Aeon ci mostra una band in grandissima forma, sia a livello di composizione, sia a livello di esecuzione dei pezzi. Il death metal degli Invoker, venato di black e immerso in melodie infernali, non a caso mi è piaciuto da subito. Il fatto che poi – in alcune parti – abbiano unito tutto questo a elementi di musica classica (la presenza del pianoforte) conferisce maggior spessore a un disco eccellente da ogni punto di vista. La voce gutturale si adatta molto al tipo di suono proposto, caratterizzato da chitarre che si rincorrono fra di loro creando un muro di suono massiccio, potente e ben bilanciato, e passando da riff velocissimi a momenti dolci e crepuscolari. Da menzionare anche una sezione ritmica di assoluta pregevolezza, in particolar modo il lavoro di batteria, mai sopra le righe.

I brani di Aeon creano un’atmosfera oscura, come se ci si trovasse al centro di una foresta in una fredda sera d’inverno mentre comincia a nevicare in maniera leggiadra. Questa è una band che può coinvolgere davvero molto l’ascoltatore, che avrà modo di assaporare fino in fondo tutta una serie di finezze tecniche, poste all’interno di un album che non annoierà di sicuro (perché molto vario) e che si farà riascoltare con piacere nel tempo.

Tracklist

01. Hunger
02. Aeon
03. Secrets of Seed
04. Lawless Hunter
05. The Wolves Chant
06. In the Womb of Arrogance
07. Engulfed for Millions of Years
08. Across the Abyss
09. Woods of Nothingness