INUTILI, Elves, Red Sprites And Blue Jets

INUTILI, Elves, Red Sprites and Blue Jets

Teramo nutre, non da oggi, una singolare quanto sincera passione per il garage rock, tanto che possiamo parlare di una vera e propria scena teramana, fatta di etichette, fanzine e gruppi che si dedicano a determinate sonorità, per lo meno stando a quanto mi dice il mio amico Simone che è di quelle parti. Punta di diamante delle formazioni cresciute all’ombra del Gran Sasso sono gli Inutili, un terzetto atipico (due chitarre e batteria) che ha acquisito notorietà anche oltre oceano grazie alla Aagoo, etichetta statunitense con il vizietto di fare scouting in Italia, considerato che, oltre agli abruzzesi, ha pubblicato Father Murphy, Deison & Mingle e Lourdes Rebels.

Ascrivere gli Inutili sic et simpliciter al filone garage è però riduttivo se non fuorviante, visto che la loro musica si presenta come un cumulo di stili diversi, soggetta a influenze altamente eterogenee, uno stoner rock imbevuto di acido lisergico in cui il garage è solo lontana reminiscenza; ciò è vero tanto più nell’ultimo disco, un lavoro variegatissimo, a tratti schizofrenico nella sua tendenza a mescolare di continuo le carte. Nelle dodici tracce qui in ascolto, molte delle quali dal minutaggio generoso, la band alterna un andamento sonnacchioso a sfuriate stoner, la sperimentazione di pezzi come “Surfing Automa” alla psichedelia liquefatta di “Sunlight”. In ”Robots” gli Inutili sembrano fare il verso ai Doors, in “Sprites” ricordano incredibilmente i Liars prima della svolta elettronica; in altri episodi, come “On Acid Days” o la lunga “We Can Stop At The Ocean For A Swim”, sembra di assistere a sessioni di improvvisazione in hangover. Il cantato in quasi tutto il disco rimane marginale nell’economia dei pezzi rispetto allo strumentale; per il resto troviamo chitarre declinate in maniere molteplici attraverso effetti di vario genere, piano suonato in maniera totalmente aleatoria, spruzzate di synth e organo a rimarcare la reminiscenza di cui sopra. Possiamo facilmente tracciare una linea di demarcazione netta fra una prima metà dell’album, più rock, ed una seconda, in cui gli Inutili si avventurano, con successo, su terreni più difficili.

Sembrerebbe questo un disco di passaggio verso qualcosa di ancora non ben chiaro, ma alquanto intrigante.

Tracklist

01. Red Spider Fever
02. Robots
03. On Acid Days
04. Turn Off The Television
05. The Screaming Nature of a Criminal
06. We Can Stop at the Ocean for a swim on the Way

Bonus Tracks (CD Only)

07. Definitive Decisions
08. Sunlight
09. Surfing Automa
010. Sprites
11. Sea Eyes
12. Minus-Log