IF I DIE TODAY, Cursed

IF I DIE TODAY, Cursed

Cursed, nuovo album degli If I Die Today, si ispira alla letteratura mondiale da cui prende in prestito i personaggi che danno il titoli ai vari brani, un espediente che incuriosisce e attira l’attenzione di chi vi si imbatte, ma non è certo questo l’unico tratto caratteristico che segna la differenza con quanto realizzato in precedenza dalla band. In realtà, la vera sorpresa arriva nel momento in cui si preme il tasto play e ci si rende conto di quanto la formazione abbia compiuto un salto senza rete rispetto al suo passato a cavallo tra hardcore e punk, un cambio di marcia che lascia a dir poco frastornati: nessuna traccia delle melodie punkeggianti o degli stacchi old-school che caratterizzavano i vecchi brani, ma una decisa iniezione di cattiveria e oscurità  a far da cornice a una deriva postcore che rende il tutto più coeso e decisamente più incisivo. Anche al netto di gusti personali e scelte di campo dell’ascoltatore, Cursed presenta una formazione sicura di sé e delle proprie decisioni, soprattutto non palesa tentennamenti o momenti di incertezza in cui ci si volta per guardare al passato, in fondo un porto sicuro cui si potrebbe essere tentati di tornare una volta in mare aperto. Gli If I Die Today di oggi, al contrario, preferiscono puntare dritti verso la tempesta e colpiscono duro con brani che affondano a piene mani nel postcore più rabbioso e claustrofobico, ma non si limitano ad abbracciare un linguaggio già codificato, perché lo metabolizzano e ne offrono una versione personale e a fuoco, incisiva quanto basta per convincere appieno e fugare ogni dubbio di tentativo senza la giusta ispirazione. Del resto, se si vuole tirar fuori un disco del genere non basta aver imparato le classiche regole del mestiere e, magari, aver osservato i trucchi messi in pratica dai soliti noti, perché ciò che conta alla fine è la capacità di trasmettere sensazioni e risultare credibili nel farlo, cosa che ai nuovi If I Die Today riesce decisamente bene.  Vista l’indubbia efficacia del salto nel buio, resta una sola domanda: perché non portare il gioco alle estreme conseguenze con un cambio di nome? Sia come sia, la strada intrapresa appare quella giusta e non possiamo che condividere la decisione: ora si tratta solo di individuare un ingrediente segreto che doni al tutto un che di unico e renda immediatamente riconoscibile la scrittura della band.  Fin qui tutto bene…

Tracklist

01. Elisabeth
02. Adam
03. The Ancient Mariner
04. Jesus
05. Lucifer
06. Faustus
07. Vincent
08. Patric
09. Cursed