HOLY, The Age Of Collapse

Holy

Gli Holy vivono in un periodo che vomita gruppi e sottogeneri punk come se fosse capodanno. L’hardcore italiano sta rinforzando le proprie fila in termini quantitativi, forse un po’ a discapito della qualità. Gli Holy, invece, sono cresciuti e hanno saputo assorbire la maggior parte delle sconfinate tendenze e sfaccettature che colano da tutto questo movimento: ecco la loro carta vincente. L’ormai gettonatissimo hardcore più oscuro qui non scade in un eterno muro caotico fatto di blast e riverbero, poi magari spesso succede che il sound richiami a musica come quella dei Cursed o dei vari progetti italiani degli ultimi tempi, però gli Holy hanno ben presente cosa suonano e perché, ma soprattutto per chi: andate a un loro concerto e ne uscirete di sicuro con qualche livido (di quelli amichevoli s’intende), dato che – nonostante sia cupo, violento e suoni veloce – il gruppo non fa a meno del retaggio più classico dell’old school. È la discontinuità che rende The Age Of Collapse un lavoro davvero inedito, come dimostrano “Restart”, che non ti dà nemmeno il tempo di capire cosa succede, o ancora meglio “Handshake”, durante la quale potete immaginare che open-pit vengano fuori. Si chiude poi in bellezza con “Over Me Forever”, che si dissolve pian piano e ti lascia immerso in tutto ciò che hai sentito fino a quel punto. In quasi tutti i pezzi ci sono parti alternative e parti hardcore, perché, mi sembra il caso di dirlo, molti gruppi iniziano a dimenticarsi cosa vogliono fare. Gli Holy fanno hardcore. In modo originale, per fortuna, ma fanno hardcore.

Prossime date degli Holy:

25/01/14 – Trieste, Tetris W/Cioran
28/03/14 – Monza, Foa Boccaccio W/ Mob 47,Kontatto

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