GOD MACABRE, The Winterlong

God Macabre

È difficile recensire una ristampa. O, quantomeno, la musica in essa contenuta. Mi è capitato spesso di leggere recensioni di indubbi classici stroncati perché valutati secondo canoni odierni, invece ritengo che si debba anche contestualizzare storicamente per capire un disco. Ma forse sono anche seghe mentali. In questo caso, comunque, si tratta di una ristampa di una ristampa di una ristampa, quindi figuriamoci… che Erodoto mi protegga.

I God Macabre sono stati sfortunati: quando si chiamavano ancora Macabre End fecero un demo nel 1990 (poi ristampato su 7″ nel 1991), nel pieno dell’esplosione del death metal svedese; pur inserendosi con qualità discreta nel filone, purtroppo non attirarono lo sguardo di nessuna etichetta un po’ più grossa della Corpse Grinder. Registrarono, quindi, The Winterlong presso gli ovvi Sunlight Studios a dicembre del 1991, dopo aver già cambiato nome in God Macabre. Il passo in avanti qualitativo fu enorme: puro death metal svedese con nulla da invidiare ai colleghi attivi in quel periodo, i vari Dismember, Entombed… anzi, se vogliamo, pure con qualche particolarità in più, soprattutto nelle parti rallentate con l’aggiunta della tastiera. Purtroppo l’unica etichetta volenterosa che fece uscire il disco fu la piccola tedesca MBR nel 1993, quando il gruppo era ormai sciolto. Chiaramente la chiusura delle attività precluse qualsiasi sviluppo, ma la strada sembrava ormai segnata (in negativo). Comunque, ancora prima del boom del revival death metal, nel 2002 per la precisione, la Relapse ristampò il disco in cd con l’aggiunta del 7″/Demo dei Macabre End.

Ci stiamo avvicinando ai giorni nostri. La svedese Blood Harvest nel 2008 fa uscire per la prima volta il disco in vinile, sempre con i tre bonus dei Macabre End. La ristampa odierna della Relapse contiene un pezzo in più dei Macabre End registrato del ’90 (ma solo nella versione in cd, i vinilisti s’attaccano), quindi questa è l’ultima chiamata – al momento – per chi ancora non si è procurato il disco.

Attualmente i God Macabre stanno suonando dal vivo, ma i membri sembrano più occupati con i loro gruppi attuali: Jonas Stålhammar (già attivo con Utumno e Abhoth) con i Bombs Of Hades, Per Boder con i Mordbrand. Mi fa molto piacere che non si tratti di cadaveri riesumati a fini necrofili, bensì di persone rimaste attive – magari con delle pause – nella scena, specie perché gli esempi in senso opposto abbondano. Voto: rompere il salvadanaio, please!

Tracklist

01. Into Nowhere
02. Lost
03. Teardrops
04. Ashes Of Mourning Life
05. Spawn Of Flesh
06. Lamentation
07. In Grief
08. Life’s Verge
09. Consumed By Darkness
10. Ceased To Be
11. Spawn Of Flesh