FROZEN THOUGHTS, Calm Before The Storm

Frozen Thoughts

La storia del croato Petar Sakic (Frozen Thoughts, Phobos) è una di quelle che si sentono spesso: si parte dalla dance, ci si stufa o si vuole anche fare altro, e si passa a sperimentare con l’ambient. Non è del resto la prima volta che su Glacial Movements troviamo al lavoro dei sound artist con un percorso simile. Sakic, così si legge, suonava addirittura hardcore/gabba e poi è stato fulminato da Substrata di Biosphere, che lo ha evidentemente condotto all’ambient soffice di Calm Before The Storm. Campionamenti di passi nella neve, di cinguettii e altro, beatitudine à la Steve Roach, linee morbide di synth. Solo la title-track, contraddicendo il suo significato, sfugge a quest’impostazione rasserenante, con un noise che draga il pavimento di casa. Il disco è per molti aspetti impeccabile e focalizzato, oltretutto è un esordio e quindi gli si perdonano un certo didascalismo e una certa immaturità. Però, come quest’epoca musicale costringe spesso a scrivere, là fuori sono in tanti, occorre qualcosina di più in futuro.