Fermo, Bombette! Fest, 27/6/2014

bombette

Calenzano (FI), Garage.

L’underground toscano e italiano legato alle sonorità metal (e non solo) più crude e spigolose ha prodotto i suoi esiti nefasti in quel del Garage (Calenzano), durante la seconda edizione del “Fermo, Bombette!”, festival nato dalle ceneri dei precedenti Underground Heroes e Underground Attack!.

Tra le piccole realtà coinvolte, una delle più interessanti è stata quella Dio)))drone (i rimandi a chi sappiamo noi penso siano piuttosto espliciti), presente all’evento con il suo portabandiera Naresh Ran (Dio)))drone Conspiracy, Hate & Merda), la cui esibizione, assieme a Cassandra, qua in vesti noise molto più turbolente, ha rappresentato a suon di drone ultraterreni e mantra liturgici il crocevia sperimentale della serata. Soltanto un’onanista, come d’altronde hanno dimostrato anni e anni di intemperie drone-doom, si ostinerebbe a difendere la presunta inconciliabilità di generi solo in apparenza distanti tra loro.

Naresh Ran

Serata cominciata bene con i Nausea Or Questra, formazione metal “da camera”, comprensiva di organetto e violoncello (ascoltandoli l’impressione è stata quella di finire sepolti tra le rovine stoner dei Diablo Swing Orchestra) e proseguita meglio con il doom/sludge iperdilatato – ma allo stesso tempo serrato – degli Idlegod, gruppo chitarra – basso/voce – batteria, nato già marcio dagli Stoner Kebab.

Se da una parte ci sono state le schegge math rock del giovanissimo trio strumentale Fantastic Bra, dall’altra abbiamo trovato i veterani fiorentini Nudist. Basso/voce, chitarra e due batterie (una ereditata dai Devoggol), nel caso una non fosse sufficiente per un carnaio metal capace di virare dal doom spaccaginocchia alle più indistinte scorribande sperimentali sui generis.

Il finale è tutto d’un fiato, con l’hardcore dei torinesi Tutti I Colori del Buio (chi mastica pane e disagio saprà che abbiamo con (dis)piacere già incrociato le traiettorie instabili del loro demo targato 2013) e –  a seguire – Llegri e Macerie, formazioni entrambe con elementi che provengono dalla band hc/punk Carlos Dunga. Il gruppo crust black/sludge Macerie, poi, incorpora anche membri dai pistoiesi Bleed Someone Dry e dai fiorentini Architecture Of The Universe (post-rock) di Lorenzo Guazzini, il diretto responsabile del “Fermo, Bombette!”. La strada è impervia, ma proprio per questo vale la pena intraprenderla.

Con questo breve articolo abbiamo preferito evitare di ubriacarvi (durante il festival la birra è invece colata a fiumi) con i soliti trafiletti che si occupano per filo e per segno delle varie performance, così da non rischiare di far perdere la visione d’insieme, quella cioè di un evento coerente e coraggioso, capace di spandere i propri tentacoli sulle tante sfaccettature estreme del nostro sottosuolo.

Due palchi, nove gruppi, nessuna interruzione; prendere o lasciare, mangiare la merda o buttarsi dalla finestra.