FECALOVE, Void, Chaos And Cum

Void, Chaos And Cum

Dal punto di vista sonoro quello di Vinciguerra è un insieme di spunti che vanno dall’harsh noise alla power electronics, con qualche soluzione già sentita come ormai davvero inevitabile, ma con una spigolosità e una scabrosità (nel senso fisico, non in quello metaforico) invidiabili. La forza d’urto, insomma, c’è tutta, forse addirittura più che in passato.

Dal punto di vista dei contenuti quello di Vinciguerra è un insieme di spunti che vanno dalle quotidiane trasmissioni su omicidi irrisolti di minorenni alla lettura di intercettazioni di olgettine, con troppe soluzioni già sentite in tv e su YouTube come ormai davvero inevitabile, ma con un’ingenuità e un candore (nel senso metaforico, non in quello fisico) invidiabili. Il ritardo sul presente, insomma, c’è tutto, ma in questi anni io ho percepito un’accelerazione straordinaria dell’Italia rispetto al normale passo di Fecalove, quindi chi può chiuda un occhio.

L’etichetta, in ogni caso, è un marchio di fiducia, mentre la presenza di Nicola a festival trasversali come il napoletano Altera! fa capire che l’uomo ha lasciato entrare influenze da mondi confinanti col suo (a volte a sorpresa) e riesce a rimanere vitale. Tra lamiere che si contorcono trasformate in loop ottusi, feedback che stanno venendo a tagliarvi le braccia e basse frequenze spaccaginocchia, questi tre quarti d’ora trascorreranno piacevolmente per i convertiti e per qualcuno di quei mondi limitrofi.